Cinema & tv da casa 9

Il Traditore

Venerdì scorso, 8 maggio, sono stati assegnati i David di Donatello, ovvero i principali riconoscimenti del cinema italiano. La serata, condotta da un Carlo Conti solo in studio con i finalisti in collegamento da casa non aveva certo il glamour delle precedenti edizioni ma era un appuntamento importante da non mancare assolutamente, un segnale di vitalità e forza per tutta la cinematografia italiana in un momento come l’attuale, difficile per tutti e, in particolare, per il mondo del cinema e della cultura. La lettera di Sergio Mattarella a Piera Detassis, presidente dell’Accademia del Cinema in cui il presidente della Repubblica si augura che il cinema possa tornare “a far sognare il nostro Paese”, e il collegamento in diretta del ministro della Cultura Dario Franceschini che ha garantito il suo impegno per il cinema “24 ore al giorno” e ha ricordato i molti ammortizzatori sociali dedicati a tutte le categorie di lavoratori dell’audiovisivo nel tentativo di  proteggere il più possibile le maestranze, ci dicono  dell’importanza di una cerimonia come questa, un evento dunque che è andato ben al di là del fenomeno di costume.
Trionfatore assoluto della serata l’ottantenne Marco Bellocchio (con il quale, tra l’altro, ho avuto la fortuna e l’onore di fare un lungo stage 25 anni fa) con “Il traditore” che si è visto assegnare ben sei David: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (uno stupendo Pierfrancesco Favino), miglior attore non protagonista (un altrettanto stupendo Luigi Lo Cascio nei panni di Totuccio Contorno), miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio. Film profondo e potente, ottimamente interpretato e diretto, “Il traditore” ripercorre vita e percorsi di Tommaso Buscetta, il primo grande pentito di mafia, l’uomo che dialogando con Giovanni Falcone consentì per la prima volta alla magistratura di penetrare nei reconditi meandri della struttura di “Cosa nostra” e di fare (un po’ di) luce sui rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Visivamente e narrativamente intenso, il film cattura e conquista lo spettatore tratteggiando un affresco per molti aspetti inedito della società italiana di quegli anni e i 148 minuti di durata del film volano via in un attimo. A sale cinematografiche chiuse, “Il traditore” può essere visto in streaming legale su ben cinque piattaforme: Rakuten Tv, Chili, Infinity, Apple iTunes e TimVision. Come al solito non mi resta che augurare buona visione a tutti.