Allevatori di suini in piazza: “Il crollo dei prezzi ci mette in ginocchio”

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Centinaia di allevatori da tutto il Nord Italia mercoledì 3 giugno hanno risposto all’appello di Assosuini, (associazione nazionale degli allevatori) che, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha indetto una manifestazione di protesta in piazza Dompé cui sono stati invitati anche alcuni rappresentanti delle istituzioni.
Da mesi gli allevatori stanno producendo sottocosto ma questa non è una crisi ciclica come le altre, questa è una crisi provocata dall’emergenza sanitaria: la chiusura della ristorazione ha ridotto drasticamente la vendita dei prosciutti: un 40% del prodotto è rimasto nei magazzini di stagionatura intasandoli.

“In questi mesi abbiamo perso 80 centesimi al kg” – hanno spiegato gli allevatori - passando da prezzo di 1,80 a 1,03; siamo fuori di 40 centesimi: il costo di produzione che è oltre 1,40 il kg”. “Il crollo delle quotazioni rende impossibile la sostenibilità economica delle aziende agricole – ha detto il presidente di Assosuini Elio Martinelli -; sono al limite anche i prosciuttifici costretti a svendere il prodotto in magazzino (40 per cento in meno) perché hanno problemi di liquidità e non hanno più spazio.
Assosuini propone di alleggerire i magazzini attraverso due iniziative: un ammasso delle cosce stagionate che potranno tornare sul mercato in forma di prodotto in vaschetta e di distogliere dalla stagionatura parte dei suini dando un contributo agli allevatori perché siano incentivati a macellare prima.
Il Governo, da parte sua, ha previsto un intervento di alleggerimento inserendo l’acquisto di prosciutti attraverso il Fondo indigenti e destinando nuove risorse alle filiere in crisi; sono inoltre allo studio nuove misure previste per la tracciabilità e origine del prodotto nel settore.
Il presidente di Assosuini ha insistito inoltre sulla necessità che si perfezioni l’accordo commerciale con la Cina (la cosiddetta “Via della seta”). “Per una qualche ignota ragione dall’accordo originale è stata esclusa la carne suina con l’osso. Gli altri Paesi non hanno questa limitazione. Per noi questo significa un danno enorme, soprattutto per i sottoprodotti che in Cina hanno mercato: si tratta, complessivamente, di un valore enorme, sufficiente a gestire questa crisi”.
Molti altri, infine, i temi sul tappeto: le inefficienze della filiera e dello stesso Consorzio del Prosciutto di Parma; le speculazioni che fanno sì che mentre gli allevatori vendono sottocosto, al consumo il prezzo aumenta.

A margine della manifestazione il senatore cuneese Mino Taricco ha espresso il suo rammarico per non essere stato invitato dal sindaco Tallone, che ha invece fatto intervenire il deputato Gastaldi ed i consiglieri regionali Gagliasso e De Marchi, oltre al Senatore Bergesio, in collegamento telefonico da Roma, tutti esponenti del suo partito, la Lega. “Sono da sempre convinto che il mondo agricolo, durante questa difficile fase di emergenza sanitaria, abbia diritto alla massima attenzione per ciò che rappresenta nel presente e nel futuro del nostro Paese. Per questo mi spiace che l’occasione di mercoledì sia andata persa. Non credo che con simili giochetti si possa pensare di fare politica, e soprattutto non credo che si facciano gli interessi dei settori in crisi”.

Il servizio completo su La Fedeltà di mercoledì 10 giugno 2020

 appresentanti istituzionali alla protesta allevatori suini il presidente Assosuini alla protesta degli allevatori di Fossanoprotesta allevatori suini a Fossano