
Con i suoi servizi ha raggiunto 15.306 utenti nel corso del 2019, tra anziani, minori e disabili. È il Monviso solidale, il Consorzio socio-assistenziale che raggruppa 54 Comuni nel bacino di Fossano, Savigliano e Saluzzo. Sono 187 in più rispetto allo scorso anno e per un’area di circa 170 mila abitanti rappresentano il 9% della popolazione: una percentuale indicativa del livello (elevato) di welfare sul territorio.
Il saviglianese Gianpiero Piola, presidente del Consorzio, ha snocciolato questi numeri in apertura dell’assemblea convocata lunedì 8 giugno per esaminare il rendiconto consuntivo dell’anno appena passato: un bilancio che si è chiuso “quadrando” entrate e uscite intorno ai 17 milioni di euro con un avanzo di amministrazione (insperato) di 178 mila euro.
La parte principale delle entrate proviene dai contributi della Regione (46%). La seconda voce è legata alle quote dei Comuni, che coprono circa il 31% del bilancio. Seguono l’Asl con il 17,44%, famiglie e privati con il 3,26%, lo Stato con l’1,88% e altre voci minori. In termini assoluti, la partecipazione dei Comuni ammonta a 5 milioni 839 mila euro: è il risultato della quota base di 29,20 euro ad abitante, che cresce del 5% (30,66 euro) per i Comuni in cui il Consorzio è presente con una sede operativa e del 10% (32,12 euro) per i tre Comuni più grandi, Fossano, Savigliano e Saluzzo. Per Fossano, che conta 24.400 abitanti, la spesa annuale è di circa 780 mila euro.
Tutte queste entrate hanno consentito di ammortizzare l’incremento di spesa che il Consorzio aveva previsto per il 2019 e che temeva di più: è quello di 400 mila euro per l’inserimento in struttura di minori. Si tratta - come ha ricordato Piola - soprattutto di adolescenti, ragazzi a cui non è possibile dare risposte alternative (come l’affido familiare, molto meno costoso). Dalla fine del 2017 alla fine del 2019, i casi sono passati da 70 a 91. E ognuno di loro pesa per circa 16 mila euro l’anno sulle casse del Consorzio.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 17 giugno