Su il sipario della "Ferie di Augusto", il festival teatrale che si svolge a Bene Vagienna. E' la quindicesima edizione. E ci sono, in programma, quattro spettacoli al sito archeologico di frazione Roncaglia, a partire dall'11 luglio.
Debutto con Nuti
Chissà se nella sua lunghissima carriera ha già interpretato Dio. È il ruolo che avrà nello spettacolo “Oh Dio mio!”, prima data nel cartellone delle “Ferie di Augusto”, il festival che si svolge a Bene Vagienna. Tra gli attori sul palco ci sarà lui, Piero Nuti: a 92 anni, è vero monumento vivente del teatro italiano.
Se sulla statura artistica dell’attore non ci sono dubbi, quello che Nuti porterà in scena è, invece, un Dio depresso, fragile e malato. Che, proprio per alleviare questa sua condizione, decide di rivolgersi ad una psicologa. A dargli appuntamento - e ad accoglierlo con inevitabile perplessità (come si può reagire davanti ad uno che dice di essere l’Onnipotente!?) - è Elle, madre single di un ragazzino autistico, atea ma desiderosa di trovare una fede.
È questa, in estrema sintesi, la trama di “Oh Dio mio!”, brillante commedia dell’autrice israeliana Anat Gov che accompagna il pubblico, attraverso un testo ironico e surreale, nel confronto con i classici problemi esistenziali, dal mistero della creazione alle ingiustizie e il dolore del mondo. E il fatto che a misurarsi su questi temi siano Dio e l’uomo messi a confronto offre un punto di vista peculiare, che non esclude un certo ottimismo. Gli spettatori potranno cogliere riferimenti a un vastissimo bagaglio culturale, che spazia dalla Genesi a Freud.
Sul palco ci sarà anche il giovane Gabriele Racca; la regia dello spettacolo è di Girolamo Angione. Appuntamento alle 21,15 di sabato 11 luglio, al teatro romano nel complesso del sito archeologico di frazione Roncaglia. Ingresso a 10 euro.
Le altre date
Dopo l’apertura con Nuti e Mesturino, durante la seconda serata il pubblico ritroverà uno degli autori più amati dagli organizzatori del festival: è il commediografo latino Plauto, una vera star nell’antica Roma, la cui comicità dirompente non smette di essere attuale per la sua capacità di mettere in luce sentimenti e vizi umani. Di lui, alle 21,15 di sabato 18 luglio, sarà rappresentato l’«Epidicus», rivisto e proposto con il titolo “Il servo astuto”. L’opera è costruita sulla figura appunto del “servo astuto”, presenza molto amata dal pubblico romano e ricorrente nelle commedie: al “servus callidus” si deve l’ideazione di numerosi, spassosissimi stratagemmi grazie ai quali il suo giovane padrone riesce a sfuggire ai guai in cui si è cacciato a causa dei suoi amori. Sul palco ci sarà Simone Moretto; lo spettacolo è curato da Gian Mesturino e Girolamo Angione che ne è anche il regista.
Si rimane nel mondo dell’antica Roma con il terzo appuntamento in cartellone, “L’ora di Trimalcione” - alle 21,15 di sabato 25 luglio - che si ispira all’omonimo personaggio descritto da Petronio nel suo “Satyricon”. La figura di questo “parvenu”, che unisce in modo comico smisurata ricchezza e imbarazzante trivialità, viene rivista da Pippo Bessone, che lo fa incontrare con una delle sue interpretazioni di maggior successo, padre Filip. Con Bessone/Filip sul palco ci saranno Azio Citi e Luca Occelli.
Giù il sipario sul festival con il “Galà di musica, danza e teatro” che sarà messo in scena, dopo la pausa di agosto, alle 17 di domenica 13 settembre. Frutto del lavoro del “Germana Erba’s talents”, è una kermesse che porta sul palco giovani talenti, il cui repertorio spazia dal balletto classico alle espressioni artistiche più recenti. L’incasso sarà devoluto per borse di studio e progetto “Liceo per attori e danzatori Germana Erba”.
Su "la Fedeltà" in edicola l'8 luglio, ampio speciale tutto dedicato al festival