Un progetto di “co-housing” per la villetta donata al Comune di Trinità

Il progetto sperimentale "D.20" della cooperativa "Il ramo" sarà avviato in autunno

“Ho avuto una vita splendida e desidero donare un po’ della mia fortuna agli altri!”. Con queste parole Jean Barthelemy Garavagno, insieme alla moglie Angela, nel mese di aprile del 2019 destinava due ville di nuova costruzione nella centrale via Roma rispettivamente al Comune e alla Casa di riposo di Trinità. La prima di una lunga serie di donazioni, di cui l’ultima, di pochi giorni fa, interessa la ristrutturazione del primo piano del castello Conti Costa.
Unica clausola è che le villette venissero utilizzate a scopi sociali (“perché siano da volano per una sempre maggior attenzione alle situazioni di disagio sociale del territorio” veniva specificato nel lascito) e in caso di alienazione si richiedesse il consenso del donatore.

A poco più di un anno dalla delibera, approvata dal Consiglio comunale, per la villetta donata al Comune prende corpo un progetto di “co-housing” diurno a firma del Centro diurno di Trinità “La goccia” che opera nell’ambito della cooperativa “Il ramo”. Il progetto si chiama "D.20" perché ‘diventi’ casa e opportunità per giovani ragazze e ragazzi dai 18 ai 25 con disabilità lieve-media o per giovani che manifestano disagi a scuola e difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro.
La convenzione tra Comune e cooperativa “Il ramo” prevede la concessione gratuita della villetta per due anni. Arredi e spese vive saranno a carico della cooperativa.

Articolo su la Fedeltà in edicola mercoledì 8 luglio