La crisi Coronavirus non è una parentesi da dimenticare

Seminario di studio con l’Atrio dei Gentili a Pra d’ Mill; relazione di Giuliano Zanchi, sacerdote di Bergamo

Sabato 4 luglio l’associazione culturale Atrio dei Gentili ha vissuto una bella giornata al monastero cistercense di Pra d’ Mill (Bagnolo Piemonte). È stata l’occasione dopo tanti mesi per tornare in un luogo del cuore, per incontrare gli amici del “Dominus tecum”, per riflettere insieme e scambiare parole dopo “i giorni del nemico” (titolo di un ‘instant book’ del relatore). Il tema del seminario di studio (“Per non tornare normali - Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”) suona come un invito a non considerare la crisi legata al Coronavirus alla stregua di una parentesi da dimenticare, per tornare a una presunta “normalità”. Ma come un’occasione unica (un “kairòs” direbbe il vangelo) che ci costringe ad un nuovo apprendistato, a reimparare parole come lavoro, sicurezza, relazione, vicinanza, povertà, democrazia… ma anche fede, Chiesa, sacramenti, prossimità. Una cinquantina di partecipanti, provenienti da Fossano, Mondovì, Savigliano, Alba, Torino, Biella, Roma, Vicenza… hanno raccolto l’invito, in una bella giornata estiva di sole che ha permesso di svolgere le attività all’aperto e in assoluta sicurezza.
La relazione centrale è stata affidata a don Giuliano Zanchi, direttore del museo diocesano di Bergamo, teologo, autore di libri. Che ha aiutato a riflettere su alcune implicazioni sociali, culturali, economiche, politiche, ecclesiali della pandemia. Con profondità, sapienza e franchezza. Zanchi stesso ha vissuto sulla sua pelle il dramma del Covid-19 e viene da una città che ha pagato un prezzo altissimo, dove si è avuta una percezione molto più drammatica che in altre parti del Paese: “Il rintocco delle campane a morto 5-6 volte al giorno, l’urlo continuo delle sirene delle ambulanze, un sms ogni giorno che annunciava la morte di un sacerdote…”.

Qui potete ascoltare l'intera relazione di Zanchi e l'omelia di mons. Derio Olivero

Pra D Mill Olivero Derio Monaci

Tra gli ospiti saliti a Pra d’ Mill anche mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, che ha presieduto l’eucarestia (nella foto qui sopra), circondato dai monaci e da tanti fedeli, nel prato di fronte alla vecchia e storica cappellina. È attorno a questa costruzione e al vicino “castelletto” che si insediava, nell’estate di 25 anni fa, il nucleo fondante di quello che negli anni successivi sarebbe diventato il monastero cistercense “Dominus tecum”.

Su La Fedeltà del 15 luglio il servizio completo