Commozione a Fossano per la morte di Bruno Manfredi

Commerciante e allenatore di calcio, è mancato martedì sera per un infarto. Aveva 68 anni

Manfredi Bruno

Stupore e commozione a Fossano per la morte improvvisa di Bruno Manfredi, mancato a 68 anni per un attacco cardiaco nella serata di martedì 21 luglio. Sposato con Cinzia, papà di Davide e Andrea, nonno di quattro nipoti - Elena, l’ultima, nata appena venti giorni fa - Bruno era molto conosciuto per il suo lavoro (titolare di un negozio di ferramenta) e il suo impegno sportivo (allenatore di calcio nel settore giovanile). Soprattutto, era molto apprezzato, in tutti gli ambiti, per la sua grande carica umana. Originario di Fossano, figlio di Pietro, nipote di Beppe Manfredi, aveva interrotto gli studi di Giurisprudenza alla morte del papà per aiutare la mamma in negozio: un ramo della storica attività avviata nel 1880 dalle zie, le sorelle Manassero, che Bruno gestiva tuttora con la moglie e il figlio Davide, dal 2003 in piazza Romanisio, dopo tanti anni in via Craveri. Persona buona, solare, allegra, disponibile e gentile, e non sono parole di circostanza, coltivava una grande passione per il calcio - soprattutto quello giocato - e aveva un feeling particolare con i ragazzi, che allenava da moltissimi anni, con le Società del Fossano, del San Sebastiano, del Benarzole e, nell’ultimo anno, della Benese (i Giovanissimi 2006). Gianni Pane, presidente della Benese, ne serba il ricordo di una “persona speciale”. “Era da tanto che lo volevo con noi - racconta -. Ed eravamo contentissimi del suo lavoro: era una splendida persona e con i ragazzi ci sapeva davvero fare”.

Commosso il ricordo di Fulvio Castellino, presidente onorario del Benarzole: “Ci eravamo conosciuti tanti anni fa, ai tempi dell’università. Tra noi c’era un legame che andava al di là del pallone. Eravamo sempre rimasti in contatto, l’ho chiamato più volte ad allenare nostre squadre. Quando l’ho saputo, questa mattina (mercoledì 22 luglio – ndr), ho detto una preghiera per lui”. +“Era un gentiluomo - ricorda Aurelio Seoni, che con Bruno ha condiviso, come un "fratello", la carriera di allenatore -. Una persona vera, sincera, sempre con il sorriso, mai arrabbiato. Un giorno mi aveva confidato che gli sarebbe piaciuto allenare una squadra forte, ma poi aggiunse che la sua più grande soddisfazione era veder migliorare i ragazzi meno dotati. Lui era questo”. Il cuore gli aveva lanciato un campanello d’allarme nel 2006, quando gli furono applicati tre by-pass. Martedì lo ha tradito rendendo vano anche il soccorso del 118.

I funerali si tengono giovedì 23 luglio alle 16 nella chiesa di san Bernardo. Bruno lascia la moglie Cinzia, i figli Davide con Nara e la nipote Desiree, Andrea con Simona e i nipoti Giovanni, Lorenzo ed Elena, il fratello Silvio con Gabriella e i figli Matteo e Marco.