21 marzo 1920: è la data della prima reintroduzione dello stambecco sulle Alpi Marittime. Due maschi (14 e 11 anni) e due femmine (5 e 3 anni) arrivano dal Gran Paradiso (valle d’Aosta), con un lungo viaggio in camion, in valle Gesso. Vengono liberati nelle regioni Ciamberline e Vallone della Barra nei pressi di San Giacomo di Entracque. In occasione del centenario della straordinaria operazione faunistica voluta da Vittorio Emanuele III che ha riportato il mitico ungulato, estinto a causa dell’attività venatoria sulle nostre montagne, le Aree protette Alpi Marittime hanno allestito la mostra “Stambecco: 100 anni in Marittime”. La mostra ripercorre le tormentate e, a tratti epiche, vicende attraverso le quali da un nucleo di ventiquattro animali la popolazione del Parco ha superato gli ottocento capi. Dalle Marittime diversi animali sono anche stati ceduti a scopo di ripopolamento a vari settori delle Alpi dalle Cozie alle Giulie. Oggi lo stambecco sull’arco alpino ha una consistenza di circa 55 mila esemplari. Tuttavia su alcune popolazioni gravano nuove minacce che sono rappresentate dai cambiamenti climatici, dall’impatto antropico negli ecosistemi alpini, dal ridotto patrimonio genetico che potrebbe renderli più vulnerabili a patologie o a mutazioni dell’habitat. Tra i pannelli di testi, dati e immagini anche stampe di immagini di altissima qualità che descrivono la bellezza e l’imponenza dello stambecco a cura dei fotografi cuneesi Francesco Panuello, Fulvio Beltrando e Michelangelo Giordano.
A Valdieri, nel Centro informazioni delle Terme, l'ingresso è libero, la mostra resterà aperta fino al 31 agosto, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18,30, per info: 0171.978616
Stambecco: 100 anni in Marittime
A Valdieri una mostra nel centenario dell'operazione faunistica voluta da Vittorio Emanuele III per riportare il mitico ungulato sulle Alpi Marittime