“No ad aumenti sul gasolio”

Confartigianato trasporti Piemonte e altre associazioni contro la proposta del ministero dell'Ambiente

No ad aumenti sul prezzo del gasolio. Questo l'appello di Confartigianato Trasporti Piemonte ed altre associazioni di autotrasportatori che manifestano preoccupazioni per "l'imminente rincaro" che potrebbe riguardare il diesel e che si deve ad un'iniziativa del ministero dell'Ambiente con cui si punta a "riallineare progressivamente le aliquote di accisa di benzina e gasolio a partire dal 1° gennaio 2020". La proposta del Dicastero è dovuta a una sensibilità ambientalista che, secondo Confartigianato, si traduce in realtà in "un'azione punitiva contro una categoria".

"Siamo del tutto contrari alla proposta del ministro dell’Ambiente Sergio Costa di riallineare progressivamente le aliquote di accisa di benzina e gasolio a partire dal 1°gennaio 2021 - commenta Aldo Caranta, presidente di Confartigianato trasporti Piemonte –. Questo porterebbe ad una ulteriore discriminazione delle aziende di trasporto italiane rispetto a quelle straniere che vedrebbero aumentare la loro competitività del cabotaggio. C’è poi un aspetto di introiti per lo Stato dato che, di certo, i tir stranieri si attrezzeranno per non fare gasolio in Italia ed anche gli italiani che vanno all’estero faranno in modo di rifornirsi il più possibile prima di rientrare: gli unici penalizzati sarebbero quindi gli autotrasportatori che operano prevalentemente in Italia”. L'aumento del costo del diesel avrebbe un "effetto a catena": Oltre il 95% del parco veicoli adibiti al trasporto merci sono alimentati a diesel - osserva Caranta -: l’incremento delle accise sul gasolio si tradurrebbe in un aumento dei costi di trasporto, con l’inevitabile aumento dei prezzi dei beni di consumo”. Di qui l'affondo del presidente degli autotrasportatori piemontesi che fanno capo alla Confartigianato: "Stiamo parlando sostanzialmente di un inasprimento delle tasse giustificato da presunte motivazioni ambientali, irrazionali e prive di reale fondamento. Occorre inoltre chiarire come il trattamento differenziale tra gasolio e benzina non sia in alcun modo qualificabile come sussidio: siamo di fronte infatti a due aliquote di accisa diverse, come diversi sono i due prodotti, sia in termini di prestazioni che di impatto ambientale. Secondo i nostri studi, le imprese dell’autotrasporto versano molto di più rispetto all’inquinamento prodotto: un camion Euro6 genera un costo esterno pari a 13,1 centesimi di euro, mentre paga di sola accisa netta 40,3 centesimi, pari a oltre un miliardo di euro all’anno. Il miglioramento della qualità ambientale può passare da interventi sull’impronta ecologica dei carburanti ma non ricorrendo ad azioni punitive contro intere categorie produttive.”