Un traffico illegale di cuccioli di cane, che dall’Europa orientale giungevano nella provincia di Cuneo. Lo hanno sgominato il Nucleo investigativo di Polizia ambientale dei Carabinieri forestali di Cuneo e la stazione Carabinieri forestale di Bra, sotto la direzione del magistrato Laura Deodato della Procura di Asti. “Spank” è il nome dell’operazione: sotto accusa c’è ora una coppia di Bra, che deve rispondere anche di esercizio abusivo della professione medico-veterinaria, sostituzione di persona e falsi documentali.
Tutto nasce dalle denunce di alcune neo-proprietari che, dopo aver acquistato dei cuccioli dai due braidesi, ne avevano constatato le cattive condizioni di salute. Spiegano i Carabinieri forestali: “Le indagini svolte per quasi 6 mesi hanno permesso, insieme con le perquisizioni disposte dalla Procura di Asti, di scoprire come la stessa coppia di presunti allevatori avesse gestito, tra la fine fine 2018 e la metà del 2019, una fiorente attività di compravendita di cuccioli di cane, introdotti illegalmente in Italia da paesi come Romania e Ucraina”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i cuccioli venivano venduti in tutta Italia come cani “di razza”, ma di fatto privi del pedigree che è in realtà obbligatorio perché si possa applicare questa definizione. I piccoli Fido viaggiavano inoltre senza le necessarie garanzie sanitarie richieste per l’importazione di cuccioli dall’estero e con passaporti stranieri compilati in modo mendace; sprovvisti di microchip, venivano perfino registrati come nati in Italia, a nome del venditore o dell’acquirente finale.
Il traffico di cuccioli di cane garantisce ingenti guadagni a fronte di investimenti minimi, tant’è che ad esso si dedicano organizzazioni criminali. Gli animali, nati in allevamenti dell’Europa orientale dove non sono rispettate le norme igienico-sanitarie e di benessere animale, vengono precocemente sottratti alle cure parentali e trasportati con mezzi di fortuna nei paesi occidentali, dove vengono proposti al pubblico anche attraverso annunci sul web. Le pessime condizioni in cui trascorrono i primi mesi della loro vita sono spesso fatali.
I Carabinieri Forestali fanno sapere di “essere disponibili a ricevere segnalazioni per questo settore, così come in tutti gli ambiti che riguardino la tutela dell’ambiente”.