È morto, all’età di 83 anni, Egidio Invernizzi, uno dei padri fondatori di Latterie Inalpi, azienda lattiero casearia piemontese.
Proveniente da una delle più antiche e storiche famiglie lattiero casearie della Valsassina, Egidio Invernizzi ha contribuito a rendere il territorio cuneese unico, ricco e riconosciuto nel mondo.
Nato nel 1937 ad Ozzero, in provincia di Milano, ereditò l’amore per l’arte casearia dai nonni paterni, con cui trascorreva le estati tra i pascoli in alpeggio. Già a 16 anni, durante le vacanze scolastiche, fu incaricato di raccogliere il latte degli allevatori con un furgoncino piuttosto datato. Terminata la scuola per Ragionieri si iscrisse all’istituto Lattiero casearia di Lodi pagando la retta di tasca propria con quanto guadagnava d’estate. Ci teneva ad acquisire una solida competenza tecnica e, ben presto, valicò i confini lombardi: Olanda, Danimarca, Baviera e perfino il Canada, sono i luoghi in cui maturò importanti esperienze lavorative. A 22 anni fu ammesso alla “Milkrei Schule” in Baviera, dove ottenne il titolo di Molkrai Master.
A 25 anni, con un curriculum di tutto rispetto, venne assunto alla Locatelli, in uno stabilimento a pochi chilometri da Lodi. Il suo arrivo a Moretta fu legato all’acquisizione di Locatelli da parte di Nestlè. Un evento che segnerà la sua vita in modo definitivo.
Approdò nella Granda con la mansione di capo laboratorio e si innamorò di Anna Sapino, sua futura moglie. La permanenza a Moretta durò poco; Egidio venne inviato dall’azienda nella sede svizzera di Orbe per un corso di formazione e poco dopo fu nominato direttore di stabilimento a Soncino. Il giovane ragazzo che raccoglieva il latte con un vetusto furgoncino e che lavorava duro in alpeggio aveva realizzato il suo sogno.
Egidio e Anna, che intanto aspettava il primo figlio, vivevano in una bella villetta ad Orzinuovi. Ma lo spirito libero e la forte vocazione imprenditoriale di Egidio mal si adattano al rigido sistema dell’azienda svizzera e, più in generale, a quello di una grande organizzazione e il giovane direttore decide di mettere tutto in discussione: ritorna a Moretta.
Nel 1966 apre i battenti la ditta Egidio Invernizzi. Si parte con un capannone e un camioncino. Le uniche ricchezze sono l’indubbia e sostanziale esperienza e tanta voglia di fare, accompagnate anche dall’entusiasmo di un’unione e una collaborazione familiare non comune. Con Egidio, ci sono la moglie Anna, la sorella di lei, Wanda e il cognato, Silvano Barattero: insieme danno vita a quello che è il germoglio della storia recente di Inalp, una realtà industriale oggi solida e conosciuta e presente sul territorio piemontese, in Italia e a livello internazionale.
Egidio ha seguito ogni passo della crescita di Inalpi, è sempre stato presente in azienda, dove ha saputo riprodurre il clima di unione e collaborazione che ha avuto in famiglia ed è riuscito nel non facile, e tutt’altro che scontato compito di trasmette loro i valori che hanno fatto di lui un imprenditore stimato e riconosciuto.
“Quando eravamo bambini, io e i miei fratelli Pierantonio e Giovanni, seguivamo la mamma in azienda nei giorni di vacanza scolastica – ricorda Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi -.
Da piccoli giocavamo in uno spazio appositamente creato per noi poi, da più grandicelli, venivamo incaricati di svolgere piccoli lavoretti manuali. Abbiamo incominciato da subito a respirare i profumi e gli aromi di un mondo che per noi è vita”.
Le radici storiche di Egidio Invernizzi, sono in Valsassina, ma quelle del suo cuore, della sua vita e dell’azienda che ha pensato e creato, sono saldamente piantate a Moretta, dove hanno dato buoni e abbondanti frutti
La camera ardente è stata allestita, presso lo stabilimento Inalpi , via Cuneo 38 a Moretta - dalle ore 10,30 alle ore 19 di mercoledì 23 settembre.
I funerali si sono svolti giovedì 24 settembre alle ore 10,30 presso il piazzale del cimitero di Moretta.