Maltempo in Piemonte: mons. Nosiglia (Cep), “non si può più parlare di ‘fatalità”

La solidarietà del presidente dei vescovi piemontesi

mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino
mons. Cesare Nosiglia

“Ancora una volta le nostre terre e le nostre montagne sono state duramente provate dal disastro provocato da piogge troppo abbondanti e improvvise. Sappiamo bene, ormai, che non si può più parlare di ‘fatalità’: il cambiamento climatico ci insegna, lungo l’intero anno, le conseguenze di scelte imprevidenti e sbagliate nella tutela del territorio. Dobbiamo registrare anzitutto la tragedia di vite perdute a causa dell’alluvione che ha colpito diverse diocesi della nostra Regione, dalle Alpi alla pianura. Prima e più dei danni materiali, questi lutti ci colpiscono direttamente: è la vita il vero primo valore!”. Lo ha dichiarato mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale piemontese, a seguito dell’ondata di maltempo che nello scorso fine settimana ha duramente colpito diversi territori della Regione Piemonte.
“Per le comunità cristiane e per tutti i cittadini ‘il fare memoria’ e la preghiera sono il modo più importante ed essenziale per ridare la speranza e la forza di una ripresa che ci auguriamo sia sostenuta anche dallo Stato, dalle istituzioni e dalle componenti della società economica e civile del nostro territorio”, afferma l’arcivescovo, certo che “il Signore è vicino a quanti hanno avuto lutti o distruzioni delle proprie case o luoghi di lavoro e ci impegna tutti a contribuire e aiutare questi nostri fratelli e sorelle”.