Centallo: i nashi dell’azienda Oderda, 30 anni di “rivoluzione verde”

L’azienda Trybeca nelle parole del capostipite Giovanni, frutticoltore-filosofo

Giovanni Oderda con i figli Fabrizio e Sabrina
Giovanni Oderda con i figli Fabrizio e Sabrina

Nel 1986 impiantò il primo frutteto di nashi, a fianco dei kiwi e delle pesche nettarine. Oggi l’azienda Trybeca, guidata da Giovanni Oderda e dai figli Fabrizio e Sabrina, è tutta coltivata a nashi. I suoi frutteti coprono circa 20 ettari di terreno, a cui se ne affiancano altri 17 di aziende conferitarie nei dintorni di Centallo, a cui la “casa madre” fornisce le piante e il proprio know-how messo a punto in un trentennio di attività. Completamente coperti di reti antigrandine (e anti cimice asiatica) rappresentano un vanto per la comunità centallese e provinciale, anche per le modalità ecologiche con cui vengono condotti. Ciò nonostante (o, meglio, proprio per questo) Trybeca è leader, nel suo settore, a livello nazionale ed europeo. Esporta in tutto il Nord del Paese e anche in Austria. E, a regìme, la produzione annua varia tra gli 8 e i 10 mila quintali. A stagione ormai avviata a conclusione (va da fine agosto a metà ottobre), abbiamo incontrato il capostipite Giovanni Oderda, 81 anni, frutticoltore-filosofo, per farci raccontare qualcosa della sua “creatura”. Lui ci ha accolto mostrandoci orgoglioso le piante ornamentali che impreziosiscono il cortile dell’azienda e della casa in cui è nato e ha sempre vissuto: il grande tiglio, il vecchio ginko biloba, un faggio meraviglioso. Come i frutteti, le modalità di produzione, l’amore per le cose fatte bene, il rispetto per l’ambiente (un piccolo esempio, le cassette tutte in legno), fanno parte del suo personale stile di vita.

Intervista su "la Fedeltà" di mercoledì 14 ottobre