Didattica a distanza per le superiori, centri commerciali chiusi il weekend

La conferenza stampa in cui Cirio ha presentato la nuova ordinanza

Misure di criterio e di rigore, ma anche di buonsenso. Così il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha definito il contenuto dell’ordinanza che entra in vigore domani, mercoledì 21 ottobre. Un’ordinanza che recepisce l’ultimo Dpcm firmato dal presidente Conte che dava la possibilità alle singole regioni di prevedere “strette” maggiori e chiedeva di favorire la didattica a distanza nelle scuole superiori. Ecco cosa ha scelto di fare il Piemonte, “dopo un lungo confronto con Prefetti, sindaci, presidenti della Provincia e rappresentanti delle varie categorie”: scuole e commercio sono le due categorie oggetto dell’ordinanza.
Da lunedì 26 ottobre tutte le scuole superiori (per un mese, prorogabile) dovranno attivare la didattica a distanza per almeno il 50% delle ore per gli allievi dal secondo al quinto anno. “Si potrà prevedere, ad esempio, di far andare una settimana a scuola le seconde e le terze, quella successiva le quarte e le quinte. In questi giorni le scuole predisporranno le modalità nel rispetto della propria autonomia – ha detto Cirio -. Sono 135 mila in Piemonte i ragazzi che frequentano quelle classi: lasciarne ogni giorno metà a casa a seguire le lezioni significa risparmiare il ‘viaggio’ e possibilità di contagio a 75 mila ragazzi”. Perché se è certo per Cirio che le scuole sono sicure è altrettanto evidente che le condizioni di piena sicurezza non ci sono nel trasporto. “Teniamo le scuole aperte per infanzia, elementari, medie e prima superiore: per loro è fondamentale la scuola in presenza. Sopra i 14 anni poi, anche dal punto di vista legale, è possibile lasciare i figli soli a casa”.
Altro punto dell’ordinanza: il commercio. Da questo fine settimana i centri commerciali (le grandi superfici di vendita) saranno chiusi il sabato e la domenica, ad eccezione della parte alimentare. Una scelta fatta per “evitare assembramenti e per la nostra vicinanza con la Lombardia che ha adottato la stessa restrizione (evitando così la migrazione di lombardi in regione). Così possiamo tenere aperti i piccoli commercianti, gli artigiani, la ristorazione: quelli che hanno sofferto maggiormente per il lockdown”.
Ogni giorno da mezzanotte alle 5 tutte le attività commerciali saranno chiuse, tranne le farmacie, gli autogrill e i bar negli aeroporti. L’ordinanza prevede inoltre il divieto di vendita di alcolici da asporto dopo le 21.