La vita straordinaria di David Copperfield

La vita straordinaria di David Copperfield

di Armando Iannucci; con Dev Patel, Hugh Laurie, Tilda Swinton, Aneurin Barnard, Peter Capaldi, Morfydd Clark.

Nome italiano ma nazionalità e humor decisamente britannici per Armando Iannucci (“Morto uno Stalin se ne fa un altro”, “In the loop”) che con l’incoscienza e la leggerezza di un ventenne ha l’ardire e l’ardore di portare in scena uno dei capolavori della letteratura del XIX secolo come “David Copperfield”. Il regista scozzese rivolta come un calzino il romanzo eppure, paradossalmente, proprio nel discostarsi da una lettura tradizionale dell’opera, come il miglior traduttore di classici ne coglie al fine l’intima essenza.
Liberamente tratto dall’omonimo, famosissimo romanzo di Charles Dickens “La vita straordinaria di David Copperfield”, il film è lo scoppiettante, comico e al contempo drammatico racconto dell’adolescenza e maturità di Copperfield, alter ego dello stesso Dickens, che Iannucci coraggiosamente adatta ai giorni nostri con una narrazione in prima persona e un tono comico-surreale che attraversa tutto il racconto. Sovvertito il canone e distribuiti i ruoli ad attori di tutte le origini, il regista scozzese privilegia una lettura della vicenda in chiave comica e ciò gli consente di raccontarci con grande adesione ma senza sinistre pesantezze la Gran Bretagna di metà Ottocento, un Paese sessista, classista, crudele, dove la sfruttamento dei lavoratori e del lavoro minorile era all’ordine del giorno e dove le terribili contraddizioni del capitalismo selvaggio rendevano la vita impossibile ai quattro quinti della popolazione. Copperfield, orfano di padre, viene strappato da un odioso patrigno (sì, decisamente molto odioso) all’affetto materno e mandato a lavorare in una fabbrica di bottiglie a Londra. Da qui in poi, una ridda di situazioni incredibili e una galleria stupefacente di personaggi (dall’affettuosa ma grossolana Pegotty al viscido e odioso Heep) accompagneranno Copperfield in un percorso di vita che oggi a noi può sembrare impossibile eppure al tempo era pressoché normale. Copperfiled vivrà mille situazioni diverse, mille vite diverse, da un’infanzia con un’amorevole madre alla fame e alla povertà a soli dieci anni e poi lo studio, il riscatto personale, l’agiatezza e ancora la povertà, in un’altalena di situazioni intense, emozionanti e fortemente educative. Grazie Dickens e grazie Iannucci, grazie di cuore.