Fratello e sorella rilevano bar chiuso dopo il lockdown

Nuova vita per il caffè Umberto a Fossano, che diventa Barbis: "Abbiamo anticipato l'apertura per dire che il Covid non ci fermerà"

Il caffè Umberto riapre col nome Barbis

In quel primo caffè che hanno servito c’è un sogno privato che si realizza, ma anche un segno di speranza per l’intero settore della ristorazione, che sta soffrendo molto per le disposizioni con cui il Governo Conte cerca di contrastare la diffusione del coronavirus. Due giovani – Giacomo e Roberta Cagnotto, fratello e sorella, lui di 21 anni e lei di 27 – sono i nuovi proprietari di uno storico bar di Fossano, che non aveva riaperto dopo il lockdown della scorsa primavera. Il caffè Umberto, che ora si chiama Barbis, è di nuovo pronto ad accogliere i clienti dallo scorso 30 ottobre.

Ovviamente non c’è stata alcuna cerimonia di inaugurazione: avrebbe causato assembramenti, vietati dalle norme anti-contagio in vigore. Semplicemente, la porta al numero 21 di via Roma si è nuovamente aperta. E, in questi giorni, sono stati numerosi i clienti che hanno raggiunto il locale per gustarsi qualcosa, magari un caffè così buono da leccarsi i baffi, anzi i “barbis” come si dice in Piemonte.

Racconta Roberta, barista da sempre: “Era il mio sogno prendere un bar con mio fratello. Avremmo potuto aprire più avanti, ma abbiamo deciso di anticipare per un’iniezione di ottimismo, per dire a tutti che speriamo che tutto si risolva il più presto possibile e che non vogliamo farci fermare da questa situazione, per quanto sia grave. Credo che il messaggio sia arrivato, forte e chiaro: tante persone sono venute a trovarci nel week-end, anche persone che non ci conoscevano”.

Il Barbis vuol essere “un bar tradizionale, come quelli di una volta”. È aperto ogni giorno della settimana, dalle 6,30 del mattino; la chiusura, al momento, è fissata alle 18, secondo quanto prevede uno degli ultimi Dpcm.