Piemonte: rallenta la crescita di ricoveri e terapie intensive

Ma il numero di decessi è in forte aumento: 448 in una settimana in Regione, 83 nella Granda

Bollettino Contagi

Primi effetti del lockdown in Piemonte. Si vedono dai ricoveri ordinari in ospedale e da quelli in terapia intensiva e ci dicono che il numero dei pazienti continua a salire, ma con minore velocità del recente passato. L’esempio ce lo forniscono i dati di martedì 17 novembre che raccontano di un incremento di 435 ricoveri Covid in una settimana a fronte degli oltre 1.300 per ognuna delle due settimane precedenti. Idem per le terapie intensive, che salgono di 59 unità quando nella settimana precedente erano cresciute di 112 e in quella prima ancora di poco meno di 100. In compenso, preoccupa sempre di più il dato complessivo, che  ora è di 5.150 pazienti ospedalizzati e di 384 in terapia intensiva, sopra i limiti di marzo (nel primo caso) e non molto sotto (nel secondo) e, comunque, ampiamente sopra la soglia di attenzione avendo superato l’80% del livello di saturazione dei posti letto per i ricoveri ordinari e il 65% per le terapie intensive. 
Quella che non scende, invece, è la curva dei contagi. Nell’ultima settimana, infatti, è salita più che nelle due precedenti: 27 mila in più contro 26 mila e 18 mila. È pur vero che, di pari passo, è aumentato anche il numero dei tamponi (126 mila contro 115 mila e 95 mila delle due settimane precedenti), anche grazie all’aumento dei laboratori in grado di processarli (ora sono 32, di cui 21 pubblici e 11 privati). Ma è anche vero che il numero degli asintomatici continua a scendere (era oltre il 50% e ora si ferma al 31%), indizio che lascia ipotizzare un numero reale ben più alto di positivi che tuttavia non si riesce a tracciare.
Altre due voci in apparente contraddizione sono quelle dei decessi e dei guariti. Entrambe, infatti, sono in forte crescita. Sul primo doloroso fronte, il Piemonte negli ultimi sette giorni ha contato 448 nuove vittime con il coronavirus. Erano state 298 la settimana prima e 158 quella prima ancora. Stessa tendenza anche nella Granda che da martedì 10 a martedì 17 ha contato 83 nuovi lutti, quasi il doppio dei 46 della settimana precedente che già erano sembrati uno sproposito. 
Anche i guariti vanno quasi di raddoppio: erano stati poco più di 6 mila nella settimana precedente, in questa sono poco meno di 12 mila. Non rispetta la proporzione, ma è ugualmente in netta fase ascendente la provincia di Cuneo con 1.500 nuovi guariti contro i poco meno di mille di otto giorni fa. Va aggiunto, peraltro, che sia i decessi che i guariti non fotografano la realtà oggi, ma quella di una dozzina-quindicina di giorni addietro: il tempo medio del decorso della malattia e anche quello in cui il lockdown era ancora di là da venire.
In termini assoluti, fa impressione il numero delle persone in isolamento domiciliare: oggi in Regione sono poco più di 68 mila, per un incremento settimanale di oltre 14 mila. 
Alla luce di questi risultati il presidente Alberto Cirio si è spinto ad affermare (nella giornata di sabato) che “i sacrifici che stanno facendo i piemontesi cominciano a portare risultati concreti. Questo non vuol dire che siamo fuori dalle difficoltà, ma che abbiamo iniziato un percorso che fa vedere la luce concretamente”. Speriamo vivamente che non si sia sbagliato.