Il Vescovo: “Sinodo e accorpamento delle diocesi vanno avanti di pari passo”

Lo scrive mons. Delbosco in una lettera ai sacerdoti e ai fedeli

Piero Delbosco durante la processione di San Giovenale 06_05_2018

Sinodo e accorpamento delle diocesi di Cuneo e di Fossano sono i due fuochi di un’ellisse intorno alla quale si sviluppa la riflessione di mons. Piero Delbosco. In una lettera inviata ai sacerdoti e ai fedeli, il vescovo ripercorre la strada fatta fino ad ora e traccia il cammino presente e futuro. L’accorpamento delle diocesi e l’inizio di un tempo di ascolto del Sinodo per il vescovo “possono andare avanti di pari passo perché sono strettamente collegate. Le nostre Chiese diocesane non devono fermarsi; anzi possono dare una vera testimonianza della volontà di mettersi in gioco perché in questione è la vita cristiana e l’annuncio del Vangelo. La storia ci insegna che tante comunità cristiane sono state molto vivaci proprio in tempi di prova”. Per quanto riguarda la proposta del Sinodo mons. Delbosco non nasconde che “sono stati commessi errori nel coinvolgimento dei Consigli diocesani, probabilmente si sarebbe potuto fare di più”. Ricorda però anche che “fino a maggio le restrizioni sanitarie lo hanno reso difficile; poi nei mesi di giugno e luglio non ho ritenuto opportuno il confronto perché le nostre realtà parrocchiali erano impegnate nell’organizzazione di iniziative estive per ragazzi e giovani”. Quando lo sarebbe stato è iniziata la seconda ondata di Covid-19.

Negli incontri di ottobre nei Consigli presbiterali e pastorale, secondo quanto scrive il vescovo, sono emersi “spunti di riflessione che mi hanno fatto pensare: - gli interventi, non molti, si sono focalizzati prevalentemente sulla proposta del Sinodo diocesano; - è emersa l’osservazione che in questi ultimi tempi ho dato troppo spazio al Consiglio episcopale, alcune volte a scapito di altri Consigli: è una indicazione preziosa di cui dovrò tener conto”. I Consigli presbiterali e pastorale sono “il luogo dove il vescovo chiede pareri su argomenti che riguardano il governo della diocesi e l’attività pastorale in genere. Nelle varie convocazioni i membri sono chiamati ad esprimere i propri pareri con semplicità e schiettezza”, ricorda il vescovo. Da qui la decisione di mons. Delbosco: “Nonostante le perplessità in proposito, ritengo che la proposta del Sinodo non vada lasciata cadere. Sono convinto sia il momento opportuno per l’ascolto”. Sui temi del Sinodo: i cambiamenti, la parrocchia, la fede e il prete; alcuni stimoli al confronto sono disponibili sul sito www.sinodocuneofossano.it. La richiesta del vescovo è che si possa iniziare la fase di ascolto nelle settimane prima del Natale. Attraverso i piccoli gruppi in assemblea parrocchiale o via web. L’intenzione è dimostrare la volontà di coinvolgere tanti, soprattutto i laici. Per il vescovo “è fondamentale che non venga interrotto o tenuto in sospeso, perché lascerebbe i preti da soli nel portare avanti tutto il carico del momento. Invece, è importante che ogni parroco possa avere l’aiuto di qualche laico per aumentare la sinodalità nelle parrocchie”. Per quanto riguarda l’accorpamento per mons. Delbosco non deve apparire sotto il segno di “alchimie organizzative ma di una nuova immagine di Chiesa al passo con la storia e facendo tesoro dei cammini secolari delle nostre due attuali diocesi. Bisogna cominciare subito con occhi di simpatia che possiamo regalarci a vicenda. Penso si possa iniziare da una correzione di linguaggi e di attenzioni mettendo da parte paure e pregiudizi”.

f.m.