Parco fluviale, “Serve rotazione fra gli enti capofila”

Il sindaco di Fossano, Dario Tallone, interviene sulla mancata firma della convenzione dei Comuni con cui si gestisce l'ente

“La mia Amministrazione non è contro questo ente, ma riteniamo sia doveroso un maggior approfondimento per avere la più ampia trasparenza possibile: Fossano si trova al centro del territorio interessato ed è giusto che abbia ciò che gli spetta”. Sul “caso” del Parco fluviale - anzi del Parco naturale Gesso Stura, com’è corretto indicarlo - è intervenuto con queste parole il sindaco di Fossano Dario Tallone, che ha pubblicato un “doveroso chiarimento” sul proprio profilo Facebook. “In sostanza - si legge ancora - sarebbe giusto avere una rotazione tra gli enti capofila, in modo che ogni territorio possa godere al meglio di eventuali benefici con una più equa ripartizione delle risorse”. “Vorremmo seguire direttamente i progetti del Parco fluviale: questa Amministrazione vuole fare gli interessi di Fossano”, aggiungono dall’ufficio del sindaco, contattato per telefono.

L’intervento di Tallone giunge poco dopo la nascita del “Comitato pro Parco fluviale”. Questa realtà, che in breve tempo ha coinvolto numerose associazioni e cittadini, chiede al Comune di firmare la convenzione con lo stesso Parco naturale Gesso e Stura.

Il sindaco Dario Tallone

E proprio da questa mancata firma si è sviluppato il “caso” del Parco fluviale, che negli ultimi mesi è approdato anche in Consiglio comunale. Fossano fa già parte del territorio del parco: così ha stabilito la Regione, il solo ente che ha il potere di spostare i confini del parco stesso. Ciò che l’attuale Amministrazione comunale poteva non fare - e finora non ha fatto - è sottoscrivere la convenzione dei Comuni del parco, lo strumento con cui si prendono le decisioni che riguardano l’ente. Perché questo rifiuto, almeno momentaneo? Nel suo post Tallone riprende e approfondisce le ragioni che il suo vice Giacomo Pellegrino, che è anche assessore all’Ambiente, aveva presentato in un’intervista a “la Fedeltà”: i timori riguardano “competenze e attribuzioni di ruoli”, in sostanza il “peso” che Cuneo ha all’interno della convenzione.

A preoccupazioni di questo tipo si era sforzato di rispondere lo stesso Federico Borgna, sindaco del capoluogo, in una nota citata anche dal nostro giornale. Borgna fa notare come il peso di un Comune all’interno della convenzione dipenda dalla popolazione residente, dalla percentuale di parco che ricade nel suo territorio e dalla percentuale di territorio sempre di quel Comune che è soggetta a parco: proprio questi criteri renderebbero Fossano il Comune con la “quota” maggiore all’interno del parco dopo Cuneo, e la città degli Acaja potrebbe così intercettare una buona fetta delle risorse messe a disposizione per tutto il territorio del parco stesso. Al di là di questi numeri, Borgna ha ribadito come la gestione dell’ente “avviene effettivamente in maniera «associata»”, senza che, al momento di prendere decisioni, si valuti quanto “pesi” ciascun Comune.