Il Tar del Piemonte non ha accolto la richiesta, depositata da un gruppo di genitori e insegnanti, di sospendere d’urgenza l’ordinanza della Regione Piemonte che prevede la didattica a distanza per le seconde e terze classi della scuola media fino al 23 dicembre. L’ordinanza del Piemonte continua a essere, quindi, pienamente in vigore.
È la seconda volta, in un paio di mesi, che il Tar dà ragione al Piemonte su un provvedimento che riguarda la scuola. La prima volta era avvenuto sul tema della misurazione della febbre che l'Amministrazione Cirio aveva deciso di imporre a tutti gli Istituti.
“Sono lieto che il Tar abbia riconosciuto la fondatezza delle motivazioni sanitarie che hanno sostenuto una scelta difficile, ma finalizzata come unico scopo a tutelare il bene della vita - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Dobbiamo restare però tutti consapevoli che la didattica a distanza, nonostante l’enorme impegno di tutto il mondo della scuola, è un grande sacrificio che stiamo chiedendo ai nostri figli, alle famiglie e agli insegnanti. Pertanto dobbiamo continuare a mettere in campo ogni impegno possibile per tornare al più presto alla normalità. Ora continuiamo a lavorare con il mondo della scuola, fianco a fianco, affinché il 7 gennaio si possa davvero riaprire la scuola in presenza per tutti, ma in assoluta sicurezza e per sempre”.
La misura, più restrittiva rispetto a quanto previsto dalla zona arancione, è stata assunta alla luce dei pareri medici e scientifici e dei dati sul contagio che, dall’inizio dell’anno scolastico, hanno visto nella fascia d’età 11-18 anni di medie e superiori più del doppio dei casi rispetto a quelli registrati sotto i 10 anni.
"Un dato preoccupante - sostiene una nota della Regione - anche alla luce della pressione ospedaliera ancora elevata e del possibile impatto in prossimità delle feste, con il rischio di portare in famiglia il contagio contratto nel pre e post scuola su cui si concentrano ancora le maggiori criticità".
L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 16 dicembre. Ma è difficile che la valutazione del Tar possa cambiare.