Sui settori alpini del Piemonte nelle ultime 72 ore sono caduti a 2.000m di quota circa 40-55cm sulle Alpi Lepontine, 50-80cm con punte di 90cm su Alpi Pennine e Graie, 30-50cm con punte di 65cm sulle Alpi Cozie, 40-60 cm su Alpi Marittime e Liguri. I dati sono stati diffusi oggi, 3 gennaio, dall’Arpa Piemonte (Agenzia regionale per la protezione ambientale). La quota neve è stata relativamente bassa, dapprima fino a quote di pianura con qualche cm di neve fino a 200-300m circa per poi salire fino a 500-700m dal pomeriggio di sabato. Apporti di 10-20 cm sulle pianure del cuneese e 30-40cm sulle zone dell'Appennino oltre i 600-800m. Anche nel Fossanese la nevicata è stata abbondante durante la giornata di sabato 2 gennaio, ma nel tardo pomeriggio la precipitazione si è trasformata in pioggia che è continuata a cadere incessante fino a domenica mattina.

Le abbondanti nevicate di questi giorni hanno determinato uno spessore di neve al suolo generalmente superiore ai valori medi del periodo nella maggior parte dei settori. “In tutti i settori alpini si registrano numerose valanghe spontanee di medie e grandi dimensioni, dunque – avverte l’Arpa - le escursioni in ambiente innevato sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione del pericolo valanghe per la diffusa presenza di nuovi lastroni soffici anche di spessore considerevole già nelle zone in prossimità del limite del bosco e nelle radure”.
Nei prossimi tre giorni le condizioni atmosferiche resteranno molto perturbate. Lunedì 4 sono previste piogge in pianura, martedì 5 e mercoledì 6, a causa di nuova discesa delle temperature, si attendono nuove nevicate. Un inizio di gennaio sotto il segno dell'inverno, con nevicate abbondanti, piogge e freddo, come non accadeva da anni.
