Tra le carceri piemontesi il Santa Caterina di Fossano è attualmente il migliore, quello con la “pressione” più bassa e un rapporto tra capienza e detenuti pari al 71%. Un dato positivo se confrontato con altri penitenziari della regione, come ad esempio Alba, Alessandria e Asti, che hanno rispettivamente il 139%, 135% e 141% dei detenuti rispetto al numero massimo consentito.
È questo uno dei dati che emerge dal “Quinto dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi” presentato a fine dicembre e illustrato dal garante regionale Bruno Mellano. Un documento che arriva alla fine di un anno segnato dalla pandemia, emergenza sanitaria che di certo non ha risparmiato neanche i penitenziari ma anzi ha fatto emergere con più forza quelle che sono criticità e carenze e i punti sui quali è necessario intervenire il prima possibile.
Tra le priorità c’è “la raccomandazione, raramente rispettata, di non giungere mai al 100% di posti occupati per far fronte a necessità di spostamenti o di emergenze – ha spiegato Mellano –, diventata particolarmente drammatica nel corso della pandemia”.
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