Bonus Pubblicità sui giornali prorogato per altri due anni

Con le misure contenute nella Legge di Bilancio 2021 si recupera il 50% dell’investimento effettuato sotto forma di credito d’imposta. Ammessa solo la stampa, anche online, escluse radio e tv

Giornali Locali

Il Bonus Pubblicità al 50% è stato prorogato fino al termine del 2022. La norma è contenuta nel comma 608 della legge 178/2020, cioè la Legge di Bilancio 2021 approvata dal Parlamento a fine dicembre. Si tratta di un credito d’imposta per investimenti pubblicitari su quotidiani e periodici, anche online, e non solo per la spesa incrementale (non più necessaria). In pratica, viene riproposto per altri due anni il meccanismo più favorevole introdotto nel 2020 dal decreto-legge Rilancio, ma sono escluse radio e televisioni. Dunque, chi fa pubblicità sui giornali può recuperare il 50% di quanto investe.
Il bonus pubblicità era stato creato nel 2018 con l’obiettivo di offrire un credito d’imposta a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. La misura era stata rinforzata lo scorso anno per arginare la caduta dei ricavi pubblicitari, principale fonte di sostentamento per tante testate, verificatasi durante la grave crisi sanitaria, economica e sociale provocata dal Covid.

Le risorse per il bonus 2021 ammontano a 50 milioni di euro. Nel caso in cui venga superato il plafond di risorse, si procede con una ripartizione percentuale (in pratica scende la percentuale di credito d’imposta disponibile per ciascun richiedente, in base al numero di domande presentate).
“Il credito d’imposta – spiega un articolo sul portale www.pmi.it - si utilizza in compensazione, attraverso il modello F24, la domanda si presenta all’Agenzia delle Entrate attraverso apposita procedura telematica. Di norma (2020 a parte, causa Covid), si invia una comunicazione dal primo al 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione, poi una dichiarazione nel mese di gennaio dell’anno successivo che attesta gli investimenti effettuati. Le modalità attuative restano quelle previste dal Dpcm 90/2018, sul portale del Dipartimento per l’editoria si possono consultare tutti i provvedimenti normativi e di prassi, schede riassuntive e FAQ con risposte ai principali dubbi”.

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