Cambio di consegne professionali in Cattedrale

A Franco Lamberti subentra Luca Giachero, già direttore del coro

LAMBERTI E GIACHERO
Franco Lamberti e Luca Giachero

L'avvento del nuovo anno ha segnato un cambio di consegne professionali nell'ambito della Cattedrale di Fossano. Un luogo di culto e di preghiera dove Franco Lamberti ha prestato servizio lavorativo dal novembre 2002, in qualità di “Operaio specializzato addetto al culto” (popolarmente definito “sacrista”) e raggiungendo infine il pensionamento, “cedendo le chiavi” proprio il 31 dicembre scorso. Ancora disponibile però a dare una mano “in una grande funzione come quella di San Giovenale, che è un'autentica fatica lavorativa”, così come in tutte quelle solenni, in cui viene impiegato un ulteriore supplemento di forze.
“Un lavoro che richiede davvero molte ore passate in chiesa - ci dice -, ma che mi ha dato, inoltre, gioie e soddisfazioni; ho visto quattro vescovi, includendo anche Derio Olivero, tre parroci, tanti collaboratori parrocchiali, un mare di volontari laici a cui ho avuto la faccia tosta di chiedere aiuto, e da cui sapevo che potevo averlo quando era necessario. Per esempio, per un lavoro elettrico, o per lavori di fatica. E poi la collaborazione con il Consiglio pastorale (di cui ricordo le indimenticabili Ornella Operti e Gina Gagna della Caritas parrocchiale, con cui sono state fatte tante cose insieme)”.
È un lavoro, quello che lascia, di diverse mansioni; dal controllo alla pulizia, che di per sé sarebbe già abbastanza così. “In casi straordinari - continua -, per esempio quando si toglieranno i ponteggi interni, molto probabilmente ci sarà una ditta che interverrà per una pulizia generale approfondita. Altrimenti tutto è affidato a chi si prende cura della Chiesa, che magari deve ripetere più volte lo stesso compito. Se, per esempio, mentre stai lavando arriva, come mi capitò una volta, un folto gruppo di pellegrini di Firenze, guidato dall'allora arcivescovo e cardinale Antonelli, non ho potuto non fargli fare il giro guidato della Chiesa. Che poi ho lavato di nuovo!”.
Le visite al Duomo hanno costituto un'altra parte importante del ruolo lavorativo di Lamberti, che ha perciò approfondito la conoscenza artistica del luogo, oltre ad incontrare ed accogliere le tante persone che continuamente entrano durante il giorno “per pregare, accendere una candela, invocare il tal santo. Se però il sacrestano è un pochino accorto deve riuscire a capire chi ha davvero bisogno, perché chi entra con il suo problema possa poi uscire, magari, con il tuo sorriso”.
Un sorriso che continua a mantenere anche chi gli sta subentrando nella professione, in qualità di “tecnico dei servizi religiosi di culto”; Luca Giachero, originario di Luserna San Giovanni, residente a Manta, che la Cattedrale già conosce in veste di direttore del coro dal 2018. (Ma prima ancora, in diocesi, con la direzione del coro di Centallo, da cui “tutto il cammino di avvicinamento e piena comunione con la Chiesa cattolica ha avuto inizio”, essendo Giachero di origine valdese).
I compiti specifici che gli saranno assegnati “sono però ancora da definire nel dettaglio con le prossime settimane”, ci spiega lo stesso interessato. Che tuttavia, facendo parte dell'Ufficio liturgico diocesano, sezione musica, sicuramente “continuerà ad occuparsi di seguire l'animazione musicale quando non c'è il coro, e, quando c'è, dirigendolo e facendogli fare le prove di canto. La mia sarà una figura particolare perché intanto vengo assunto dalla Diocesi”.
Cuoco da vent'anni, ma con tante altre passioni e una profonda sensibilità spirituale, “era arrivato un momento in cui”, ha ammesso “avevo bisogno di fare qualcos'altro. La parte della musica mi attirava tanto da farla diventare anche una professione, se fosse stato possibile”, perché nel frattempo sta per completare gli studi in composizione e direzione di coro al Conservatorio, in cui dovrebbe diplomarsi questa prossima primavera (Covid permettendo).
Potendo contare, comunque, sull'aiuto di tante persone pronte a collaborare con lui, oltre quella, fondamentale, della sua famiglia, Giachero si dice soddisfatto della sua scelta; “diciamo che questo lavoro è un treno che è passato, un'opportunità, e io l'ho presa. Spero di esserne all'altezza”.