Si può andare in montagna a fare sport

Ma ad alcune condizioni - Il ministero dell'Interno risponde al Cai: "via libera" nelle regioni "arancioni" e "gialle"

In una regione “arancione” come il Piemonte, si può uscire dai confini del proprio comune per raggiungerne uno di montagna e qui praticare attività sportiva, ad esempio fare un’escursione con le ciaspole. Ma ad alcune condizioni.

Il ministero dell’Interno ha risposto al Cai, che aveva chiesto chiarimenti su ciò che l’ultimo Dpcm per il contrasto al coronavirus consente e vieta per quanto riguarda l’attività sportiva in “alta quota”. In area arancione “è consentita attività sportiva in altro comune, purché nella stessa regione o provincia autonoma, alla tassativa condizione che difettino, nel proprio comune, le condizioni perché l’attività stessa possa compiersi”, mentre “in area gialla l’attività motoria e quella sportiva hanno solo il limite del confine regionale o della provincia autonoma” e “in area rossa l’attività sportiva è limitata al solo territorio comunale”. Aggiunge, in una nota, il Club alpino italiano commentando la nota inviata dal dicastero: “Deve ritenersi che sia consentito lo spostamento al di fuori del territorio comunale, ma in ambito regionale, quando non si risieda in area rossa, il territorio comunale non sia «montano» e non consenta le attività sportive su cui abbiamo posto il quesito se in area arancione, si risieda in area gialla”. E, ancora: “Si sottolinea che, ad essere consentita al di fuori del proprio comune, è solo ed esclusivamente l’attività sportiva e non la semplice gita o la passeggiata, e che lo spostamento deve  limitarsi all’attività stessa, con rientro nel proprio comune immediatamente dopo averla praticata. Tutto ciò, naturalmente, nel pieno rispetto delle altre regole generali che attengono l’attività sportiva: l’esercizio deve svolgersi in forma individuale, si deve rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, l’assembramento è tassativamente vietato”.

Per i lettori de “la Fedeltà” che abitano in pianura (sono ovviamente la maggior parte), è quindi possibile recarsi in montagna per un’escursione. Lo stesso motivo non giustifica uno spostamento fuori dal comune da paesi come Acceglio o Garessio: in questo caso, la possibilità di effettuare attività sportiva sulla neve è infatti disponibile “in casa”. Commenta il presidente del Cai Vincenzo Torti: "Il chiarimento del ministero dell'Interno consente, nel rispetto di tutto quanto abbiamo precisato, di spostarsi dal proprio comune per andare in montagna per fare attività sportiva in natura, ma starà a ciascuno di noi farlo con adeguata preparazione e correttezza di comportamento, per evitare che, in caso di abusi o gravi incidenti, non vengano imposte nuove restrizioni ad un’attività che per tutti gli amanti della montagna è essenziale".

Dubbi possono restare (ma non solo in questo caso) sui criteri con cui il Governo distingue attività motoria e attività sportiva. Per attività motoria si deve intendere, a quanto pare, “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si trasforma in un dispendio energetico superiore a quelle della condizione di riposo“, mentre l’attività sportiva “comprende situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole ben precise". Non è chiaro come, durante un eventuale controllo in zona arancione, un escursionista possa dimostrare che sta praticando attività sportiva (in alcuni casi, come abbiamo detto, consentita) e non motoria; ma per gli amanti della montagna quel po' di libertà che l'ultimo Dpcm concede, seppur con indicazioni in parte farraginose, è probabilmente sufficiente.

Qui la nota del Cai