La Maxi-emergenza trasloca da Saluzzo all’aeroporto di Levaldigi

La Regione sembra avere ormai deciso nonostante le resistenze di Saluzzo

Aeroporto di Levaldigi, ottobre 2020: l'inaugurazione dell'ospedale da campo della Maxiemergenza
Aeroporto di Levaldigi, ottobre 2020: l'inaugurazione dell'ospedale da campo della Maxiemergenza

Avrà sede a Levaldigi la Maxi-emergenza regionale. Lo ha anticipato alla Stampa l’assessore alla Sanità, lo conferma il capo-dipartimento Mario Raviolo. È la struttura che serve per lo studio, la pianificazione e la risposta operativa a tutti gli eventi catastrofici che si verificano in Regione, con estensione operativa a tutta Italia su richiesta del dipartimento di Protezione civile, o in missioni internazionali su chiamata del meccanismo europeo di Protezione civile, di cui fa parte in quanto una delle 13 certificate dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Attualmente la Maxi-emergenza ha sede a Saluzzo, in locali da tempo “angusti e inadeguati” (Raviolo dixit). Il trasferimento sarà, almeno inizialmente, negli spazi al piano superiore dell’aeroporto: una soluzione provvisoria in vista della costruzione di un nuovo edificio accanto a quello dell’aeroporto. Già da subito - spiega Raviolo - si provvederà a spostare uffici, personale (14 unità) e parte delle attrezzature.

La scelta della sede è il nuovo passo di un percorso che a ottobre dello scorso anno aveva già portato a individuare lo scalo di Levaldigi come la casa del nuovo ospedale da campo Emt2, inaugurato dai presidenti della Regione, Alberto Cirio, e della Provincia, Federico Borgna (vedi foto), e attualmente custodito in un hangar dell’aeroporto. Il prossimo sarà l’allestimento dell’Emt3, ospedale da campo di livello più alto, in corso di progettazione, che sarà unico in Europa e terzo al mondo dopo quelli di Cina e Israele.

A questa operazione, peraltro, si oppone il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, che per superare il problema degli spazi mette a disposizione gli spazi di una ex caserma nella città del Marchesato. Ma, anche alla luce della collocazione dell’Emt3 a Levaldigi, per quanto si sia ancora (ufficialmente) al momento delle valutazioni, sembra che non ci sia più spazio per un ripensamento da parte della Regione.

Esito diverso, invece, aveva avuto nel 2016 la “destinazione Fossano”. Già allora, infatti, si parlava del trasferimento della Maxi-emergenza e il direttore dell’Asl Cn1 del tempo, Francesco Magni, aveva indicato la sede della Protezione civile regionale, in via Mondovì. Anche allora, tuttavia, ci fu la protesta di Saluzzo (sempre con il sindaco Calderoni), che consigliò l’Asl a tirare il freno. Risultato: la destinazione Fossano, ancorché soltanto rimandata (sulla carta) in attesa che si realizzassero lavori per approntare i locali, scomparve dai radar.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 27 gennaio