In Val Maira niente motori sulle strade bianche

Il consorzio locale punta tutto sul turismo ecosostenibile, mentre la Regione Piemonte lavora ad una legge di segno opposto

Chi vuol pensare male noterà la scelta dei tempi. Poco dopo che i consiglieri regionali Bongioanni e Marin avevano fatto sapere di essere al lavoro per un abbonamento che permetta la fruizione delle strade bianche anche a moto da enduro, quad e fuoristrada, il Consorzio turistico della valle Maira ha comunicato di essersi schierato per “la chiusura al traffico veicolare a scopo turistico” lungo questo tipo di collegamenti. La scelta, che si applicherebbe nel territorio di competenza,  è stata votata dalla maggior parte degli enti che aderiscono allo stesso consorzio.

Da tempo la valle Maira, o almeno una parte significativa di essa, vuole che le sterrate siano un privilegio da riservare ad escursionisti a piedi e in mountain bike, nell’ottica di favorire il turismo ecosostenibile. E la decisione del consorzio si presenta come “una riconferma delle scelte coraggiose prese in passato da lungimiranti visionari, un’affermazione continua contro la comune tendenza”.

Nel territorio della valle Maira c’è - al confine con le vicine valli Grana e Stura - l’altopiano della Gardetta, sul quale si snoda una strada bianca molto apprezzata da appassionati di moto da enduro, quad e fuoristrada che, durante la bella stagione, giungono perfino dall’estero per percorrerla. Finora si è consentito loro di accedervi secondo un regolamento che  permetteva il passaggio dei mezzi a motore soltanto per alcuni giorni alla settimana. Ma, a questo punto, non è chiaro che cosa succederà nell’estate del 2021.

In direzione del tutto opposta va il lavoro di Bongioanni e Marin, con cui si punta ad estendere a tutte le strade bianche “in quota” il modello adottato per la Via del sale che, pur privilegiando a sua volta il turismo ecosostenibile, garantisce la fruizione anche ai mezzi a motore (per alcuni giorni alla settimana e nel rispetto di un tetto massimo). Nell’estate del 2021, la gestione delle strade bianche ideata dai due consiglieri regionali si applicherà probabilmente soltanto ad un numero limitato di percorsi: peraltro, l’obiettivo a cui Bongioanni e Marin guardano con più urgenza è quello di aiutare la ripartenza delle strutture ricettive che, dopo l’anno “nero” della pandemia, potrebbero contare sulla presenza di turisti giunti con mezzi a motore. Ma in seguito il modello “Via del sale” potrà diventare legge per le tutte le sterrate d’alta quota in Piemonte: che cosa succederà in valle Maira?