Vaccini: parte il conto alla rovescia per over 80 e personale scolastico

A febbraio si entra nel vivo, con gli over 80, il personale scolastico e chi svolge servizi pubblici essenziali. Lo dice il nuovo calendario di vaccinazioni in Piemonte, ridefinito in base alle “munizioni” promesse da Arcuri e alle caratteristiche del vaccino Astra Zeneca (sconsigliato agli over 55) che ha cambiato in parte le carte in tavola rispetto alle previsioni originarie. Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardi lo hanno illustrato giovedì pomeriggio 4 febbraio in conferenza stampa. Vediamo i punti salienti.

La vaccinazione degli over 80 - ha confermato il presidente - partirà il 21 febbraio. Ma - ha assicurato - non sarà un semplice “Vaccine day”. Da quel giorno, infatti, andrà infatti avanti a oltranza, senza interruzioni. I 358 mila 242 vaccinandi verranno ripartiti tra 61 diversi centri vaccinali in Piemonte. Nell’Asl Cn1 saranno 6: Saluzzo (Poliambulatorio), Savigliano (Centro prelievi), Fossano (Poliambulatorio), Mondovì (Centro prelievi), Ceva (Centro prelievi) e Cuneo (Poliambulatorio). Due nell’Asl Cn2: le Case della Salute di Alba e Bra. I vaccini da inoculare sono quelli Pfizer e Moderna. Gli anziani verranno convocati dall’Asl di riferimento - tramite mail, sms o lettera - con indicazione del luogo, della data e dell’ora. Le priorità di chiamata verranno definite dai medici di famiglia in base ad età e patologie dei loro mutuati. Gli stessi medici, come stabilito tramite accordo con la Regione, verranno impiegati nelle vaccinazioni. Li affiancheranno gli infermieri forniti dall’Asl e il personale assunto dalla struttura commissariale (si attendono 181 rinforzi tra medici e infermieri). Nelle ore di accesso, i centri vaccinali saranno riservati agli ultra 80enni per evitare assembramenti e garantire la sicurezza. Calcolando 100 vaccini al giorno per ogni centro, la tempistica ipotizzata potrebbe essere di circa 2 mesi.

Prima ancora degli over 80 - l’8 febbraio - partirà la vaccinazione per chi svolge servizi pubblici essenziali (ad esempio i componenti delle Forze dell’ordine), le carceri, i luoghi di comunità, le persone con patologie moderate. Il motivo è legato al fatto che per tutte queste categorie (ovviamente per chi non ha più di 55 anni) si userà il vaccino AstraZeneca. Dal 15 febbraio - sempre con AstraZeneca - toccherà anche alle pre-adesioni del personale scolastico docente e non docente, che si prenoterà su una piattaforma predisposta ad hoc.

Nel frattempo, il 21 febbraio termineranno i richiami dei vaccini Pfizer e Moderna per il personale sanitario pubblico e gli ospiti ed operatori delle Rsa. E il 15 marzo quelli per le professioni sanitarie (dentisti, veterinari, psicologi, tecnici di radiologia, informatori farmaceutici, ecc.). Quando si concluderanno, si potrà cominciare con gli over 60 (e i soggetti fragili, i soggetti a rischio e il personale scolastico ad alta priorità), sempre con le dosi di Pfizer e Moderna.

Resta sullo sfondo, infine, la Fase 4, quella dedicata al resto della popolazione, sulla quale - ha messo le mani avanti - “aspettiamo indicazioni dal Governo”. Quello nuovo, sperando che presto possa vedere la luce. A quest’ultima fase viene demandato il coinvolgimento dei farmacisti (anch’esso previsto con accordo) e l’impiego delle maxi strutture, come cinema o palasport o come l’ospedale da campo del Valentino, attualmente vuoto ma ancora prudenzialmente a disposizione della rete ospedaliera in caso di terza ondata.