È tornata in Municipio l’antica mappa catastale di Trinità

Il documento risale al 1791 e riproduce il territorio trinitese com’era tre secoli fa. Presto si potrà visionare

Trinità Mappa Napoleonica

L’antica mappa catastale di Trinità, del XVIII secolo, sarà presentata al pubblico non appena l’emergenza pandemica lo permetterà. Dopo il lungo restauro a cura dello studio Soseishi snc di Torino, la mappa è ritornata nel Municipio di Trinità, sistemata nel sottotetto dove hanno sede l’archivio storico e la galleria dei quadri dei benefattori.
Il documento, precisamente del 1791, è un’opera unica e immensa, un vero gioiello che riproduce il territorio trinitese di tre secoli fa. Rimasto per anni a impolverarsi tutto spiegazzato in un angolo dell’archivio storico del Comune è ritornato finalmente alla luce e presto sarà possibile visionarlo. “Non si è trattato di incorniciare un semplice quadro - spiega il sindaco Ernesta Zucco -. Parliamo di una mappa di 6,40 per 2,80 metri che va custodita coperta da un tessuto ignifugo che lasci respirare la mappa e la protegga dal sole e dalla polvere. Non appena possibile inaugureremo questo capolavoro invitando uno storico e organizzeremo visite guidate anche per le scuole. Sarà sicuramente oggetto di studi per i professionisti e per tutti coloro che sono appassionati di arte e catasto. A nome di tutta Trinità ringrazio il presidente della Fondazione Crf Gianfranco Mondino; la vicepresidente, la trinitese Federica Panero; il Consiglio; la segretaria Monica Ferrero per aver reso possibile la realizzazione di un sogno che ora è realtà”.
Per accoglierle la mappa in protezione e dignitosamente esporla al pubblico è stato realizzato un grande tavolo alto circa mezzo metro su cui è stata adagiata, separandola dal legno con fogli di carta (“Perché il legno è un materiale vivo che a contatto diretto potrebbe compromettere la carta mappale” spiega il sindaco). A copertura un grande telo in tessuto ignifugo sostenuto da asticelle di legno, che saranno rimosse durante le visite. Manca ancora un drappo rosso in tessuto ignifugo che farà da cornice a tutto il perimetro della mappa per metterla ulteriormente in risalto.
La mappa, ritrovata quasi per caso tra i libri antichi dal sindaco Zucco all’inizio degli Anni 2000, in questo tempo è stata custodita arrotolata su un rullo in attesa di trovare i finanziamenti per il restauro. Grazie ai contributi della Fondazione Cassa di risparmio di Torino (7.000 euro) e della Fondazione Cassa di risparmio di Fossano (7 mila euro più altri 4.500 per l’allestimento) e circa 2.200 del Comune, l’Amministrazione ha conferito allo studio A&T Progetti di Fossano la redazione della documentazione progettuale, affidando allo Soseishi snc di Torino il restauro della mappa. Il restauro è stato coordinato da Viviana Gocci con l’intervento della Sovrintendenza archivistica del Piemonte e Valle d’Aosta, referente Antonella Pieri e dell’Istituto centrale per il restauro e conservazione del patrimonio archivistico e librario-Roma.
Il costo totale del progetto è stato di 16.262 euro. “Si tratta di una mappa catastale di fine ‘700 straordinaria per le dimensioni - spiega la curatrice del restauro Viviana Goggi -. Realizzata tutta a mano su diversi fogli di carta in cotone di misure irregolari affiancati uno all’altro. L’inchiostro utilizzato è quello in ferrogallico per la parte perimetrale ma nel corso dei secoli sono state riportate anche annotazioni in grafite e matita. Per evidenziare le diverse caratteristiche geografiche e delimitare visivamente le proprietà, le destinazioni d’uso e gli edifici principali è stato utilizzato l’acquerello”.
Goggi sottolinea che la mappa nel corso dei secoli ha subito alcuni tentativi di restauro “fai da te”. “La mappa nel tempo si è rotta - spiega - e per sistemarla è stata incollata con fogli probabilmente da ufficio utilizzando un adesivo non adatto che ha creato una serie di tensioni e anche alcune macchie”.

Trinità Mappa Napoleonica

L’intervento
Il restauro come primo passo ha previsto la rimozione della carta utilizzata per ricomporre la superficie dallo strappo. È stata ripulita tutta la superficie dalla polvere e dai depositi di colla, quindi ricostruita nelle parti mancanti avvalendosi di una carta idonea giapponese realizzata in fibra di gelso, resistente nel tempo. “Selezioniamo questa tipologia di carta per la sua bontà - spiega Goggi - capace di perdurare nel tempo”. Anche l’adesivo utilizzato è di origini orientali a base di amido di grano purificato: “Zin shofu”, una colla che si prepara in acqua ideale per la sua grande reversibilità. La mappa è stata quindi completamente foderata (“tutto in un solo intervento che ci ha impegnati ore e ore”) con fogli in carta giapponese e un secondo strato con fogli in carta in fibra sintetica (“questo perché il Plp, così si chiama, è più robusto allo strappo ed è adatto per le grandi superfici”).
L’intervento estetico ha richiesto la “ricostruzione” delle piccole lacune da strappi con inserti di polpa di carta stuccata, acquerellata in tinta neutra per creare una immagine omogenea. Il restauro è durato sei mesi. Al termine è stata consegnata arrotolata su un rullo di ampio spessore per evitare che la carta memorizzasse l’arrotolamento.