“Vaccino di speranza” per la zona sud-ovest della diocesi

L’iniziativa per il tempo di Quaresima parte il mercoledì delle Ceneri

“Oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore”, ha ammonito Papa Francesco durante la celebrazione del 1° gennaio. Nella Zona pastorale sud-ovest della diocesi di Fossano hanno preso estremamente sul serio questa provocazione papale, e così è in arrivo un ingente quantitativo di “Vaccini Speranza” che dal mercoledì delle Ceneri potranno essere inoculati a piccole dosi giornaliere a tutti coloro che si rifiutano di soccombere alla crisi. “La pandemia ha fatto crollare molte certezze e ha fatto emergere tante fragilità. Ci accorgiamo che a mancare è soprattutto la speranza e ci sentiamo interpellati a dare una risposta alle nostre comunità, soprattutto a chi è più fragile”. Preti e diaconi si sono interpellati a lungo sulle risposte da offrire e sulle iniziative da adottare, tutte comunque pesantemente condizionate dalle limitazioni imposte dalla pandemia. “Con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione in questo periodo di emergenza, abbiamo scelto di essere semplicemente seminatori di speranza. Non possiamo che offrire piccoli semi, ci auguriamo che almeno qualcuno possa germogliare nelle nostre comunità”.

La Zona pastorale - costituita dalle parrocchie di Centallo, Gerbo, Gerbola, Maddalene, Mellea, Monsola, Murazzo, Piovani, Roata Chiusani, San Biagio, San Vittore, Tetti Roccia, Villafalletto, Vottignasco e dalla rettoria di Termine - è attualmente servita da cinque preti e tre diaconi, tutti impegnati in questi giorni a “confezionare” i vaccini. “Devono essere inoculati con regolarità a piccole dosi” spiegano, e per questo hanno scelto una formula di “doppia somministrazione”: innanzitutto la dose giornaliera, con la possibilità di scegliere tra il più tradizionale formato cartaceo, disponibile ogni domenica al fondo della chiesa (magari in abbinamento al tradizionale “foglio delle messe”) e quello più innovativo (per chi ha più dimestichezza con i social), cioè via WhatsApp, sulla pagina Facebook di ogni parrocchia oppure anche sul canale Youtube della parrocchia di Centallo. In quest’ultimo caso i “seminatori” cercano manovalanza, chiedendo a chi è presente sui social di condividere il “vaccino” tra i loro contatti, in una sorta di “catena possibilmente
senza fine”. È poi previsto un richiamo settimanale di somministrazione, vivamente consigliato per una miglior immunizzazione contro il virus del pessimismo e della rassegnazione: ogni venerdì di quaresima un videomessaggio sui social, di appena sessanta secondi, lanciato a turno dai preti e dai diaconi della Zona, con un’ulteriore iniezione di speranza. “Ci rendiamo conto che è solo una piccola risposta di fronte ai grandi bisogni che emergono dalle nostre comunità. Vogliamo comunque provarci, con la certezza che molte volte (parafrasando una celebre massima di John Barrymore) «la speranza si insinua dallo spiraglio di una porta che non sapevi di aver lasciato aperta»”.