Ben venga la Quaresima

Ben venga la Quaresima. Questa mattina, come tutte, sono andato in chiesa per un’ora di preghiera. Quando sono uscito, sul portone, mi è venuto incontro un giovane: “Ho fame! Da ieri non ho mangiato niente” mi ha detto. Domando: “Dove abiti?”. “Dietro il salone, a 50 metri dalla casa parrocchiale” risponde. Ho cercato di aiutarlo, ma quella risposta mi è rimasta sullo stomaco tutto il giorno. La parrocchia ha la fama di essere in prima linea nella solidarietà, anche grazie agli aiuti di tanti amici di Fossano, ma quanto la parrocchia, io, la Chiesa, siamo ancora distanti da chi fa la fame! Se poi allarghiamo l’orizzonte alla fame e sete di giustizia, di dignità, di rispetto, di lavoro, di pace, di amore... Quanto siamo distanti dalle periferie. In questi giorni ho letto il libro di Andrea Riccardi “Periferie”, mi ha aiutato molto.
Ripeto: ben venga la Quaresima. Perché?
Nonostante l’età continuo a essere responsabile della Campagna di Fraternità a livello diocesano, che quest’anno ha per tema “Dialogo come cammino per la pace” ed è realizzata insieme ad alcune Chiese Evangeliche. Il gruppo che ha preparato il testo base ha scelto come sfondo il dialogo di Gesù con i discepoli di Emmaus. Riflettendo su questo episodio mi sono domandato: perché Gesù, dopo aver ascoltato lo sfogo di delusione di quei due discepoli, ha cominciato ricordando loro Mosè e i Profeti?
Mi sono detto: è perché sono due momenti in cui il popolo di Dio soffriva molto, stava perdendo la speranza, si sentiva abbandonato, ma Dio si fece presente. Allora sono andato a rileggermi la presenza dei Profeti durante l’esilio di Babilonia.
Mi ha colpito la vocazione di Ezechiele. Era sacerdote nel Tempio di Gerusalemme e quindi conosceva bene le regole liturgiche e le leggi. Sapeva a memoria un mucchio di preghiere. Portato in esilio a Babilonia conservava alcuni privilegi. Dio lo chiamò e gli fece mangiare il rotolo della Sacra Scrittura. Lo avvertì che doveva masticarlo bene, digerirlo e farlo diventare parte della sua vita e poi annunciarlo nonostante la testa dura del popolo. In seguito, Dio lo fece trasportare da angeli in mezzo ai suoi connazionali poveri che vive- vano quasi come schiavi sulle sponde del fiume. Ezechiele ammette che ci andò triste e contro la sua volontà. Là rimase un periodo in silenzio e finalmente ricominciò la sua missione, non più come sacerdote ma come profeta.
Ben venga la Quaresima se mi aiuterà e aiuterà le comunità cristiane a scoprire in Ezechiele il cammino per essere il profeta di cui il mondo oggi ha tanto bisogno. Le periferie sono tante. A volte vicine, come mi è successo questa mattina, a volte lon- tane, ma tutte dentro la casa comune che Dio ci ha dato e dove vuole che viviamo come fratelli e sorelle. Ben venga la Quaresima per ricordarci che per il Battesimo tutti abbiamo la responsabilità di essere profeti. Il mondo ne ha tanto bisogno!
Buona e santa Quaresima a tutti.
padre Luigi Bruno, Brasile