Da lunedì in Piemonte “scatta” l’arancione

Cavour (a due passi dalla provincia di Cuneo) entra in zona rossa

Piemonte Arancione

Da lunedì 1° marzo il Piemonte, dopo un mese in giallo, ritorna in zona arancione.
L’Rt (indice di contagio) è cresciuto e si attesta sopra l’1, la pressione ospedaliera sta aumentando. Per questo occorre introdurre tempestivamente restrizioni rigorose.
“Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo, e so che è un sacrificio grande - ha commentato il presidente della Regione Cirio -. Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale”.
Il peggioramento dei dati è fotografato anche dalla Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale dell'epidemia da Coronavirus: dal 17 al 23 febbraio sono ben 41 in Italia le province che hanno registrato un incremento percentuale dei nuovi casi, rispetto alla settimana precedente, superiore al 20%: tra queste la provincia di Cuneo che, nella settimana osservata, ha avuto una variazione di +38%. In forte crescita anche le province di Vercelli, Biella e il Verbano Cusio Ossola.
In quest'ultima provincia, la zona rossa è stata estesa da Re ad altri sei comuni della Val Vigezzo (Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno). "Nonostante da sabato 20 febbraio siano state disposte le misure restrittive aggiuntive, nell’area si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto al tasso medio delle tre settimane precedenti" si legge in un comunicato della Giunta regionale. Inoltre, a scopo precauzionale, la zona rossa entrerà in vigore da oggi, sabato 27 febbraio, alle ore 18 anche a Cavour, comune della provincia di Torino a due passi dalla provincia di Cuneo, a causa di un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti. Tutti questi comuni saranno "rossi" fino al 5 marzo.

Per capire che cosa si può fare e cosa no in ognuno dei tre scenari consultare la pagina con le FAQ ufficiali del Governo.

LE REGOLE PER LA ZONA ARANCIONE
SPOSTAMENTI: sono consentiti solo all'interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22. È possibile recarsi fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione solo per motivi di lavoro, salute o necessità, per i quali servirà l'autocertificazione. Confermata la deroga a uscire dai Comuni con meno di 5 mila abitanti per un raggio di 30 km (ma con divieto di raggiungere i capoluoghi di provincia).
RISTORAZIONE, COMMERCIO: bar e ristoranti sono chiusi sette giorni su sette, con divieto di consumare cibi e bevande anche nelle adiacenze e in prossimità del bar. È sempre consentita la vendita con asporto: dalle 5 alle 18 senza restrizioni, dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar (senza cucina) o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
I negozi al dettaglio possono restare aperti fino alle 21; i centri commerciali devono chiudere nei weekend, festivi e prefestivi.
SCUOLA: non cambia nulla. I cicli inferiori restano in presenza, mentre si mantiene al 50 per cento la didattica in presenza nelle scuole superiori.