
Baghdad, Najaf, Ur, Erbil, Mosul, Qaraqosh. Sono queste le tappe del viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq, in programma da domani, venerdì 5, fino a lunedì 8 marzo. In tre giorni Francesco pronuncerà quattro discorsi e terrà due omelie, un Angelus e una preghiera di suffragio per le vittime della guerra, come si apprende dal programma illustrato dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
Il 33° viaggio apostolico di Papa Francesco, che corrisponde al 52° Paese visitato – ha sottolineato il portavoce vaticano – è il primo viaggio di un Papa in Iraq e il primo di un Pontefice in un Paese a maggioranza sciita. Da questo punto di vista si annuncia già come un viaggio storico.
Le tappe principali del viaggio sono evidenziate nella cartina qui sotto.
“Fraternità e speranza” sono “le due parole che possono aiutarci a fare sintesi del viaggio in Iraq” ha detto Bruni. Un’altra caratteristica di questo viaggio “è il fatto che si svolge in un tempo di pandemia, e di questo dovremo tenere conto”, ha spiegato Bruni, sottolineando “l’entusiasmo con cui il popolo iracheno, un popolo che ha molto sofferto, si è preparato a questo viaggio”. “Incontrare la comunità cristiana; approfondire il rapporto tra religioni diverse; incontrare l’Iraq”, i tre obiettivi principali del viaggio, che porta a compimento il sogno manifestato da Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000. Non si tratta, ha puntualizzato però Bruni, di un viaggio rivolto al passato, ma “caratterizzato da un’apertura al futuro, nel segno di Abramo”.
Il viaggio si fa, con le difficoltà dovute alla situazione sanitaria - “Sarà un viaggio diverso da quelli a cui siamo abituati”, ha proseguito il portavoce vaticano: “Si dovrà tenere conto del Covid-19 e delle misure sanitarie imposte dal Paese, ecclesiastiche e governative. Per certi versi sarà un viaggio ‘virtuale’, nei limiti in cui è possibile in un Paese come l’Iraq, dove la connessione ad Internet non è sempre disponibile, specialmente nei villaggi”. “Con l’eccezione di Erbil – ha fatto notare Bruni – il Papa non incontra folle: siamo nell’ordine delle centinaia di persone, qualcuno in più a Qaraqosh e all’aperto. Il viaggio si farà, come ha detto il Papa, anche solo per permettere agli iracheni di vederlo in televisione e di sapere che è nel loro Paese. Questo conta”. Il viaggio, che verrà trasmesso tutto in diretta ad eccezione della tappa a Najaf, “sarà particolare anche per le questioni di sicurezza”. “Nei viaggi papali, c’è sempre a disposizione un’auto blindata”, ha ricordato il direttore della Sala stampa vaticana: “Stiamo parlando di un viaggio in cui le esigenze di sicurezza sono diverse rispetto ad altri: è probabile e possibile che venga utilizzata”. Il Papa, comunque, si sposterà sempre in un’auto chiusa e utilizzerà un’auto aperta solo all’interno dello stadio di Erbil.
Il viaggio in diretta su Tv2000 - Tv2000, in collaborazione con Vatican Media, dedica una programmazione speciale al viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq. Collegamenti, servizi e interviste a cura della redazione del Tg2000. Approfondimenti e ospiti negli speciali della trasmissione ‘Il diario di Papa Francesco’ condotta da Gennaro Ferrara.
Tra gli appuntamenti: venerdì 5 marzo l’arrivo a Baghdad e la Cerimonia ufficiale di benvenuto presso il Palazzo Presidenziale, la Visita di cortesia al Presidente della Repubblica e l’incontro con le Autorità, la Società civile e il Corpo Diplomatico, poi con Vescovi, Sacerdoti, Religiosi/e, Seminaristi e Catechisti nella Cattedrale Siro-Cattolica di “Nostra Signora della Salvezza”; sabato 6 marzo l’incontro interreligioso presso la Piana di Ur e la Santa Messa nella Cattedrale Caldea di “San Giuseppe” a Baghdad; domenica 7 l’incontro di preghiera di suffragio per le Vittime della guerra presso Hosh al-Bieaa (piazza della Chiesa) a Mosul e la visita alla Comunità di nella Chiesa dell'“Immacolata Concezione” a Qaraqosh, poi la Santa Messa nello Stadio “Franso Hariri” a Erbil.