Nel pomeriggio di oggi, 7 marzo, è arrivata dal Ministero dell’Istruzione una nota esplicativa sulla possibilità di accesso alla scuola durante il periodo di sospensione dell’attività scolastica in presenza da parte di alcuni gruppi di alunni.
Nella nota si ribadisce che possono accedere alle attività in presenza solo gli alunni che fruiscono di attività in laboratorio, gli alunni portatori di disabilità e quelli con bisogni educativi speciali (Bes). Non sono dunque compresi gli alunni i cui genitori lavorano in settori ritenuti essenziali. Il chiarimento, sollecitato da Dirigenti scolastici, sindacati della scuola e dalla stessa Regione Piemonte, pone fine (si spera) all’incertezza e al disorientamento che era sorto tra le famiglie e tra gli stessi Presidi dopo che la Regione aveva pubblicato sabato 6 marzo una nota di chiarimento (al Decreto 33 di venerdì 5 marzo). La Nota estendeva ai figli del personale sanitario impegnato nel contenimento della pandemia o di lavoratori impiegati in servizi pubblici essenziali la possibilità di frequentare la scuola in presenza; inoltre, senza indicare chi rientrasse in queste categorie dei lavoratori definite essenziali, la Regione scaricava la responsabilità sulle scuole e, in ultimo sui Presidi, invitandoli a valutare caso per caso le richieste dei genitori.
Scuola in presenza per i figli di lavoratori nei settori essenziali: il Ministero chiarisce
Possono accedere alle attività in presenza solo gli alunni che fruiscono di attività in laboratorio, gli alunni portatori di disabilità e quelli con bisogni educativi speciali (Bes)