Confartigianato: “Parrucchieri ed estetisti non meritano un ennesimo stop”

In vista di una nuova stretta a causa del contagio, l'associazione di categoria chiede adeguati ristori

Parrucchiere Foto Di Engin Akyurt Su Unsplash
(Foto di Engin Akyurt - Unsplash)

A un anno esatto dal lockdown, il territorio della provincia di Cuneo sta nuovamente camminando a rapidi passi verso la zona rossa. Le varianti del virus troppo contagiose e i ritardi nelle vaccinazioni spingono verso l’alto la curva dei contagi: la media dell’ultima settimana è di 310 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Dunque, le prossime settimane, a detta degli esperti, potrebbero essere anche le più dure di questa pandemia, con pesanti ricadute anche a livello economico. La zona rossa prevede infatti le chiusure della maggior parte delle attività economiche, con disagi diffusi per tante realtà che già sono stremate da questo lungo periodo emergenziale. “In particolare, nelle nuove misure restrittive rientra anche lo stop alla categoria dei servizi alla persona, parrucchieri ed estetisti in primis – si legge in un comunicato della Confartigianato Cuneo -, piccole imprese artigiane che hanno affrontato con grande serietà questa emergenza, dotandosi di tutti i dispositivi di sicurezza necessari per garantire la sicurezza sanitaria alla clientela”.

“Comprendiamo pienamente la necessità da parte del Governo di porre un freno al dilagare dei contagi, – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – ma è anche nostro dovere, come associazione, ribadire la necessità che lo stop alle attività imprenditoriali venga formulato su un’attenta valutazione di quale sia realmente il loro apporto in termini di diffusione del coronavirus. Le imprese del comparto dei servizi alla persona hanno dimostrato fin dai primi mesi di pandemia una grande serietà nel dotarsi di tutti i dispositivi necessari per tutelare la salute dei clienti, anche con significativi investimenti economici. Oggi, si ritrovano a fare i conti con nuove chiusure che da un lato vanno a vanificare gli sforzi finora fatti e dall’altra accrescono ulteriormente l’incertezza sul futuro. Stiamo parlando di imprese che generano lavoro e che ora si ritroveranno nuovamente a fare i conti delle spese senza gli incassi”. Per questo motivo Confartigianato chiede equi ristori da parte del Governo per tutte le aziende obbligate allo stop, “evitando che la lotta al Covid finisca per spegnere la nostra riconosciuta vivacità imprenditoriale”.