“Mai tanti soldi per il Piemonte: occasione da non perdere”

Il presidente della Regione Cirio, in visita nella Granda, ha parlato dei fondi che arriveranno dall'Europa: "Definiamo lo sviluppo per i prossimi 10 anni"

“Tante risorse non ci saranno mai più: se perdiamo questa occasione, perdiamo tutto”. Lo ha detto il governatore del Piemonte Alberto Cirio oggi (giovedì 11 marzo), durante la tappa in Granda di “Piemonte Cuore d’Europa”, il roadshow che la Regione ha organizzato per “condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa”. Il riferimento è al Recovery Plan, per il quale palazzo Lascaris ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, e alla Programmazione dei fondi europei 2021-2027, che potrà portare quasi altri 4 miliardi di euro: sono le premesse su cui si potranno “definire le linee di indirizzo per lo sviluppo dei prossimi 10 anni”.

Gli enti locali della provincia di Cuneo che Cirio ha incontrato hanno denunciato la debolezza della Granda sul fronte delle infrastrutture: è un male “storico” per il Cuneese, che negli anni è stato tamponato, ma mai sanato e i cui testimoni più noti sono l’«eterna incompiuta» Cuneo-Asti, il valico del Tenda dove non sono ancora ripartiti i lavori per il tunnel e la Variante di Demonte che, una volta realizzata, permetterebbe di dirottare fuori dai centri abitati i mezzi pesanti che attraversano la valle Stura. “La Granda è un provincia ai confini dell’impero, e i collegamenti con la Francia sono le strade che ha lasciato Napoleone – ha confermato il governatore del Piemonte mettendosi in collegamento, via streaming, con i giornalisti invitati nella sede della Camera di Commercio –. Chiederemo con forza di ottenere collegamenti migliori sia con l’esterno della provincia, sia fra le Sette sorelle”.

Come arriveranno, in Piemonte, i soldi del Recovery Plan e della Programmazione dei fondi europei? Secondo quanto ha riferito Cirio, la volontà è quella di pubblicare bandi facilmente comprensibili, che rispondano alle esigenze del territorio. “Faremo un piano di facile attuazione, scritto dai professori, che sono importanti, ma anche da chi vive la vita di tutti i giorni – ha dichiarato il governatore del Piemonte –. Entro dicembre avremo il Piano operativo regionale, che è l’attuazione concreta del Recovery Plan e della Programmazione dei fondi europei”.

Al termine della sua giornata in tour nella Granda, Cirio ha testimoniato che il desiderio della gente è “avere non dei sussidi, ma la possibilità di ripartire subito”. Ma perché si possa ripartire, chiosa il governatore, “bisogna aver vaccinato tutti”. “Ripartirà chi ha vaccinato per primo, solo i vaccini possono far sì che questa chiusura sia davvero l’ultima”, ha dichiarato il presidente del Piemonte, mentre la regione da lui amministrata, pur essendo “performante” per il numero di dosi già inoculate, sta per tornare ad essere “rossa”, come del resto succederà a molte altre.

Sempre sul tema della pandemia, Cirio ha parlato della sua decisione di chiudere le scuole (“Una scelta dolorosa, ma la variante inglese del coronavirus è molto contagiosa e la vita viene prima di tutto”) e ha auspicato che il governo Draghi, verso il quale il governatore del Piemonte conferma la sua fiducia, sia puntuale nell’erogare i ristori (“Dimostri che la musica è cambiata”).