La pandemia non cambia il trend virtuoso nella raccolta dei rifiuti

I dati del Consorzio Sea nel 2020 confermano l’incremento della differenziata e la riduzione di Rsu pro capite

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La notizia è che la pandemia, almeno per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ha avuto un impatto inferiore alle aspettative. A dircelo sono i dati 2020 del Consorzio Sea che raggruppa 53 Comuni nel bacino Fossano, Savigliano e Saluzzo. I numeri confermano infatti la tendenza in corso degli ultimi anni, senza i temuti scostamenti che si ipotizzava potessero derivare dal cambiamento delle abitudini di vita imposto dall’emergenza sanitaria. In particolare, cresce ancora la raccolta differenziata, che passa dal 67,81% al 68,10% e scendono la produzione pro capite di Rsu (l’indifferenziato), che passa da 154 a 147 kg l’anno, e di rifiuti complessivi, che passa da 480 a 463 kg l’anno.

Due dati su tre sono in linea con gli obiettivi fissati dalla Regione, ovvero il 65% di differenziata e un massimo di 159 kg di Rsu a testa l’anno. Il terzo è ancora da limare, dal momento che bisogna raggiungere i 455 kg di produzione totale.

Limitandoci a Fossano, la differenziata sale al 72,53% (era al 71,68% nel 2019), la produzione pro capite di Rsu scende a 150 kg (era a 153). Aumenta invece quella totale di rifiuti, da 541 a 546 kg, ancora molto distante dall’asticella regionale. Ma in questo caso, come accade nelle città più grandi (o in quelle, come Genola, caratterizzate dalla presenza di vaste aree artigianali), la differenza non la fanno i comportamenti dei cittadini, bensì i volumi di produzione (e gli imballaggi) delle grandi aziende.

Contattato per un commento, Fulvio Rubiolo, presidente del Consorzio, si dice soddisfatto per i numeri e per il servizio e pone l’accento sulla crescita dei livelli della differenziata (con l’estensione del servizio porta a porta anche a Bagnolo e Villafalletto) e sui “costi, assolutamente buoni, tra i più bassi del Piemonte”.

Come in tutti i settori, però, c’è sempre da migliorare. E l’obiettivo a cui tendere è, in questo caso, indicato sempre dalla Regione, che chiede entro il 2025 di ridurre ulteriormente la produzione annua a testa di Rsu ad un massimo di 126 kg. Anche a questo fine tendono le iniziative in corso oggi di sperimentazione, come il compostaggio di comunità, avviato per il momento a Melle e Murello, e l’ulteriore estensione del porta a porta alle valli montane o a una parte di esse.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 17 marzo