Centallo, il sogno olimpico di Michele Biglione

Tre anni fa perse una gamba in un incidente in moto. A febbraio 2021 ha disputato le gare di Coppa del Mondo di sci nordico paralimpico

Michele Biglione

Ha un grande sogno Michele Biglione: partecipare alle Olimpiadi invernali. Quasi tre anni fa perse la gamba sinistra in un incidente in moto. Scivolò sul Col di Tenda e andò a sbattere contro il piantone del guardrail. Nell’ultimo week end di febbraio ha gareggiato in Slovenia, aggregato alla Nazionale italiana, in una prova di Coppa del Mondo di sci di fondo, seduto su un seggiolino.

In tre anni, tante cose sono cambiate: Michele, 28 anni, centallese, figlio unico di Franco e Brunella, ha dovuto cambiare lavoro (faceva l’agricoltore con il papà). “E qualche volta - racconta - mi capita di pensare a cose che mi piacerebbe fare ma non posso più. Con il tempo, però, ho scoperto che ce ne sono altre o le stesse di prima che posso fare in modo diverso”. Lo sport, sua passione da sempre, ne è un esempio. “In passato - spiega - lo praticavo a livello amatoriale: palestra, sci con la tavola... Adesso ho cominciato con l’agonismo”.

La sua nuova specialità è lo Sci nordico paralimpico, a cui si è avvicinato dopo aver incontrato l’allenatore della Nazionale Duilio Friz. “Ci siamo conosciuti alle Acli di Cuneo - racconta - dove ho svolto dodici mesi di servizio civile. Voleva che provassi. E così quest’estate abbiamo cominciato con lo skiroll. Mi è piaciuto e a ottobre è stata la mia prima volta sulla neve. Poi ho partecipato ai raduni della Nazionale a Festiona, e mi sono allenato con loro ad Asiago e a Schilpario”.

Il 26 febbraio è partito per Planica, in Slovenia, dove ha disputato tre gare: la short di 5 km, la sprint di 800 metri e la middle di10km. Le ha portate tutte a termine, anche se non è riuscito a ottenere il punteggio necessario per entrare subito in Nazionale. Peccato: avrebbe potuto conquistare il diritto a una seconda trasferta in Finlandia. Ma Michele è ugualmente molto soddisfatto. “Dopo appena due mesi di allenamento - racconta -, credo di aver fatto un’ottima figura. Mi sono impegnato, ho dato il massimo. E sono riuscito ad arrivare in fondo alla 10 km. Non pensavo di potercela fare”. Memorabile anche l’esperienza dal punto di vista umano: dalla condivisione delle emozioni con lo staff Azzurro - compagni, allenatore, preparatore atletico, skiman e fisioterapista - alla possibilità di confrontarsi con atleti provenienti da ogni parte del Mondo - Stati Uniti, Argentina, Brasile, Russia, Ucraina, Polonia... Il viaggio in terra slovena lo ha aiutato anche a focalizzare meglio il suo obiettivo: che è, oggi più che mai, quello di vestire la maglia della Nazionale. E di partecipare, presto o tardi, alle Olimpiadi. Quelle di Pechino 2022 sono un po’ troppo vicine. Su Milano-Cor- tina 2026 si può invece fare un pensierino. “Ho capito di non esserci troppo lontano: tutto dipenderà dai progressi che riuscirò a fare”.

Il suo cammino proseguirà in aprile, con il nuovo radu- no a Livigno, dove tornerà a incontrare i compagni, che nel frattempo sono anche diventati amici: Giuseppe Romele, Cristian Toninelli, Anila Hoxha, Filippo Uber. E poi in estate, “quando spero di poter tornare in palestra”. Anche a distanza, lo seguirà il preparatore atletico azzurro Paolo Marchetti. “Una buona soluzione - continua - potrebbe essere quella di procurarmi un'handbike (sono in contatto con la Polisportiva Passo di Cuneo). Poi dovrò preoccuparmi di aggiornare l’attrezzatura per l’inverno (il seggiolino è un supporto adattato di un altro atleta). Sarebbe bello poter trovare qualche sponsor che mi aiuti in questo progetto”. Sarebbe bello anche poterlo raccontare.