Il Monviso solidale si prepara all’onda lunga della pandemia

Piola: “Finita l’emergenza, ci aspettiamo un cambiamento di portata epocale”

Povertà portafoglio vuoto
(Foto SIR)

Si occupa dei servizi socio-assistenziali rivolti a minori, disabili e anziani per conto di 58 Comuni del bacino Fossano, Savigliano e Saluzzo. È il Consorzio Monviso solidale e nel 2020 ha preso in carico 15.500 utenti, il 9,24% della popolazione residente. Giovedì scorso, l’assemblea dei sindaci (o loro delegati) ha esaminato il bilancio di previsione 2021 ritrovandosi in parte nella sede consortile di Saluzzo e in parte collegata in remoto.

Il documento, approvato all’unanimità, prevede di impegnare il 35% delle risorse per i disabili, il 18% per i minori, il 15% per gli anziani e il 5% per i soggetti a rischio di esclusione sociale. L’elemento di novità sta nel “tesoretto” di più 500 mila euro risparmiato dall’anno scorso, dovuto a servizi non erogati a causa della pandemia. Un «cuscinetto» di risorse che tornerà utile per l’esercizio in corso, anche in vista di uno “tsunami” di nuove povertà.

“Queste risorse in più ci tranquillizzano - commenta il presidente Gianpiero Piola -, ma tutti già ci immaginiamo, preoccupati, la situazione sociale che saremo chiamati a fronteggiare una volta finita l’emergenza. Sarà un cambiamento epocale, che ci trascineremo per i prossimi anni. Riguarderà le condizioni economiche, il lavoro, la casa delle persone più fragili. E finirà per coinvolgere i Comuni. E il Consorzio”.

L’allarme delle Case di riposo

Tra le vittime della pandemia ci sono già oggi le Case di riposo, che stanno soffrendo ripercussioni economiche tali da metterne in dubbio (in alcuni casi) la stessa sopravvivenza. I problemi riguardano più fronti: la quota dei convenzionamenti con la Sanità, la copertura dell’elevato numero di posti vuoti e il sostegno economico per le spese impreviste legate all’emergenza sanitaria. A questo fine, il Consorzio - che non gestisce alcuna Casa di riposo, ma versa una quota sociale integrativa per gli anziani ospiti che non possono permettersi la retta - ha approvato un ordine del giorno nel quale chiede alla Regione di convocare il coordinamento degli Enti gestori per esaminare insieme la situazione. Anche in questo caso il voto è stato unanime.

Reddito di cittadinanza e Progetti utili alla collettività

Un indice di vecchie e nuove povertà è dato dalla platea dei percettori del Reddito di cittadinanza (Rdc), provvidenza che viene assegnata dall’Inps a chi non ha lavoro e di cui è stata presentata una “fotografia” aggiornata al 25 marzo. Finora, in tutto il bacino del Monviso solidale, il Rdc è stato erogato a 2.504 nuclei familiari, con 1.321 elargizioni tuttora in corso. Limitando lo sguardo ai tre principali Comuni del Consorzio, Fossano conta attualmente 223 beneficiari, Savigliano 232 e Saluzzo 198. Una parte dei percettori di Rdc viene seguita dai Centri per l’impiego. Sono quelli con fragilità legate esclusivamente alla perdita di lavoro. Gli altri sono invece in carico al Consorzio perché presentano anche fragilità sociali o familiari. Ad oggi, il Monviso solidale ne ha seguiti 619. Quelli tuttora sotto le sue cure sono 270: 64 nel Fossanese, 78 nel Saviglianese e 128 nel Saluzzese. Tutti quanti - salvo alcuni esonerati perché inabili al lavoro - possono essere impiegati nei Puc, Progetti utili alla collettività. Si tratta di lavori socialmente utili, previsti dalla legge, che i percettori di Rdc svolgono gratuitamente per conto dei Comuni. Causa pandemia, non sono ancora partiti, ma il cammino verso la loro attivazione dovrebbe quasi completato. All’unanimità, giovedì, l’assemblea ha votato l’atto di programmazione territoriale che impegna il Consorzio a farsi carico delle incombenze amministrative, assicurative e di rendicontazione di questi progetti per conto dei Comuni, accollandosi le relative spese. Questi ultimi, invece, saranno tenuti a inquadrare i lavoratori in una serie di attività indicando quante persone servono e per quante ore a settimana. Fossano si è già portato avanti approvando uno schema a inizio 2020 che ipotizzava l’impiego di circa 220 persone. “Siamo stati uno dei primi Comuni ad attivarci - commenta l’assessore al Sociale Ivana Tolardo - e, quando ci diranno che possiamo cominciare, lo faremo”.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 31 marzo