Il virus “accorcia” l’aspettativa di vita degli italiani

Istat: perso quanto guadagnato in un decennio

anziana mani
(Photo By Cristian Newman On Unsplash)

La vita in Italia sarà più breve di un anno per le donne, di quasi un anno e mezzo per gli uomini. Si misura anche così l’impatto demografico della pandemia, sulla speranza di vita alla nascita degli italiani. Il trend è stato confermato anche dall’Istat con i dati contenuti nel rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) 2020 diffuso nei giorni scorsi. “L’evoluzione positiva della speranza di vita alla nascita tra il 2010 e il 2019, pur con evidenti disuguaglianze geografiche e di genere, è stata duramente frenata dal Covid-19 – spiega l’istat nel Bes - che ha annullato, completamente nel Nord e parzialmente nelle altre aree del Paese, i guadagni in anni di vita attesi maturati nel decennio. È un arretramento non ancora concluso, che richiederà tempo per essere pienamente recuperato”.
Stando ai dati diffusi, nell’intero Paese l’aspettativa scende per le donne da 85,4 anni del 2019 a 84,3 anni del 2020, per gli uomini dall’81,1 al 79,7. Significative le differenze territoriali. Nel Nord la speranza di vita passa da 82,1 anni nel 2010 a 83,6 nel 2019, per scendere nuovamente a 82 anni nel 2020. Nel Centro passa da 81,9 nel 2010 a 83,1 anni nel 2020 e nel Mezzogiorno da 81,1 a 82,2 anni, con perdite meno consistenti nell’ultimo anno (rispettivamente -0,5 e -0,3 anni).
Nella nostra Regione l’aspettativa di vita alla nascita per le donne è di 83,9 anni (-1,3 rispetto al 2019), per gli uomini il calo è stato ancora più marcato: da 80,8 anni del 2019 a 79,1 (-1,7) del 2020. Numeri più contenuti nella provincia di Cuneo: -1,2 per le femmine (da 85,2 a 84), -1,1 per i maschi (da 80,6 a 79,5).