Lunedì 12 aprile il Piemonte diventerà "arancione" con la sola eccezione della provincia di Cuneo, che resterà "rossa" fino a martedì 13 compreso. Il 14 anche la Granda dovrebbe ritrovare un poco di normalità. Lo ha deciso la Regione, sulla base dell'incidenza settimanale dei contagi da coronavirus. Al momento infatti (vedi immagine in basso) la provincia di Cuneo ha un numero di nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti superiore alla soglia critica di 250, uno dei parametri che discriminano tra zone rosse e arancioni.
“Il ritorno in zona arancione è un segnale importante e anche i dati della pressione ospedaliera mostrano finalmente una progressiva riduzione dei ricoveri sia in terapia intensiva che in degenza ordinaria - sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Ma il numero complessivo dei contagi e dei ricoveri resta comunque alto, così come lo sono drammaticamente le vite e gli affetti che il Covid si sta portando via. Per cui oggi più che mai riaprire non significa abbassare il nostro livello di attenzione e prudenza, ma al contrario alzarlo ancor di più”.
Il Piemonte è stato fra le zone rosse per quasi un mese. Fino a poco fa, si prevedeva che dal passaggio all'arancione fossero escluse, in un primo momento, le province di Cuneo e Torino; quest'ultima è infine riuscita ad ottenere la "promozione" in arancione da lunedì 12, mentre i residenti della Granda dovranno attendere 48 ore in più.
Nuove indicazioni anche per quanto riguarda le scuole: fino al 13 aprile (compreso) in Granda continuano a restare in aula soltanto le classi fino alla prima media, tutte le altre sono in dad; da mercoledì 14 aprile potranno tornare integralmente in presenza anche le seconde e terze medie, mentre nelle Superiori rientrerà a scuola almeno il 50% degli studenti (e fino a un massimo del 75 per cento).
