I due anni di “Anima L Bosco” a Revello

Volontari di Fossano hanno creato, nei terreni di un monastero ortodosso, uno spazio per i selvatici che non possono più vivere "in natura"

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,/ [...]/, il vitello e il leoncello pascoleranno insieme/ e un fanciullo li guiderà/ [..] Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno/ in tutto il mio santo monte,/ perché la saggezza del Signore/ riempirà il paese/ come le acque ricoprono il mare”.
Così si legge nel libro di Isaia. Qualcosa che per i credenti verrà, o che forse ricorda (non solo ai credenti) l’Eden. Immaginare il giardino di Adamo ed Eva è più facile se si trascorre qualche ora al monastero di San Basilio il Grande, nel territorio di Revello ai piedi della valle Po: la struttura, della Chiesa ortodossa, fa capo al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Perché “la Fedeltà” racconta di questo monastero ben al di fuori del territorio di cui si occupa abitualmente? Perché la recente storia della struttura si lega al Pinco Pallino, il rifugio per animali di frazione Cussanio a Fossano. Nell’ampio bosco che si estende intorno al monastero, i volontari del Pinco Pallino hanno creato uno spazio dove vivono animali selvatici che, per le loro esperienze passate, non possono essere reintrodotti del tutto “in natura”.
“Anima L Bosco” è il nome di questo spazio, di cui “la Fedeltà” ha già parlato. È stato fondato il 12 aprile di due anni fa.

Selvatici recuperati: un futuro incerto
I creatori di “Anima L Bosco” tamponano un problema che riguarda un numero ridotto di animali e che non per questo è meno importante.
Di che cosa si tratta? I selvatici feriti o entrati erroneamente in contatto con l’uomo, come succede con i cuccioli di caprioli che in questo caso non vengono più “riconosciuti” dalla madre e abbandonati, sono soccorsi dai Cras (Centri di recupero di animali selvatici) che, una volta completato appunto il periodo di recupero, non possono - per legge e per mancanza di risorse - “detenere” quegli stessi animali. I quali, però, spesso non possono tornare a vivere “in natura”, con i loro simili: non sopravviverebbero.
Che fare? Al Pinco Pallino, dopo essersi confrontati con un caso di questo tipo (un capriolo, che ora è un animale di casa al pari di un cane), hanno ottenuto dalla Provincia il permesso di custodire alcuni selvatici. Ma l’aumento delle richieste li ha spinti a cercare uno spazio più ampio, tutto dedicato a quegli esemplari che sono sì pronti a tornare nei boschi, ma senza perdere il contatto con l’uomo. È nato così “Anima L Bosco”, dove caprioli e altre specie vivono in ampie aree protette da recinti, visitati dai volontari con regolarità.

Immaginazione e realtà s’incontrano
“Anima L Bosco” non sarebbe potuto nascere senza il monastero di San Basilio, che ha messo a disposizione i suoi terreni, coperti appunto da boschi. Il Pinco Pallino, che era alla ricerca di uno spazio adatto al suo progetto, cominciò a “far girare la voce”. E da Revello rispose l’archimandrita del patriarcato ecumenico Gabriele, l’abate del monastero di San Basilio di cui al momento è anche l’unico monaco.
Mettersi d’accordo è stato facile. Raccontano Monica, responsabile dei volontari che frequentano il Pinco Pallino, e un altro volontario, Bartek: “Avevamo immaginato lo spazio di «Anima L Bosco» creando una piantina. Quando abbiamo visto il terreno che ci metteva a disposizione il monastero, ecco corrispondeva a quanto avevamo immaginato. Possiamo dire che la Provvidenza ci ha fatti incontrare”. “Questa iniziativa - commenta l’abate Gabriele - risponde agli auspici di Sua Santità il Patriarca ecumenico Bartolomeo I sulla tutela del Creato, e il lavoro di Monica, Bartek e degli altri volontari ha migliorato qualità e fruibilità degli spazi”.

Aiutare gli animali, aiutare la terra
Insieme con i selvatici ad “Anima L Bosco” ci sono animali da compagnia e altri sottratti al macello; si aggiunge il sogno di creare presto un “furettile”, dedicato a questa specie i cui esemplari vengono spesso adottati con superficialità e abbandonati per l’odore che emanano. Ancora Monica: “Oggi viene «venerato» il cane, ma non possiamo dimenticare tutti gli altri animali a cui l’uomo infligge sofferenza”.
E l’attenzione agli animali non è estranea ai monasteri ortodossi: “Per quattro periodi dell’anno dedicati al digiuno- spiega Gabriele -, si diventa vegani. Molti monaci sono vegetariani, perché un’alimentazione frugale favorisce l’interiorizzazione. Ma ci sono anche ragioni pratiche: per un monastero è più facile acquistare verdura, che costa meno”.
Questo atteggiamento di rispetto verso le altre forme di vita è anche un segno di attenzione verso la Natura nel suo complesso. Lo si vede da un’altra tessera che compone il puzzle di “Anima L Bosco”. Al suo interno sono state allestite varie strutture - in molti casi ancorate agli alberi, con funi e non chiodi - che permettono di praticare ginnastica funzionale, insomma una palestra all’aperto dove ci si può allenare e divertire al tempo stesso, come ci mostra Bartek, che è anche istruttore di Arti marziali miste e Krav Maga: il materiale impiegato non è stato acquistato, ma è frutto di recupero e riciclo di cose già esistenti che, grazie a un pizzico di creatività, hanno trovato nuova vita.

“Lasciate che i bambini vengano a me”
Tutti possono praticare sport ad “Anima L Bosco”: qui, anzi, si trovano anche capanne per la lettura e l’ascolto della musica e perfino un cuore di legno al cospetto del quale si promette di impegnarsi in qualcosa (una relazione d’amore o un progetto diverso). Ma ad essere “di casa” sono soprattutto i bambini: che trovano laboratori dove possono sfogare la loro creatività.
Funziona?  Meglio di tutti, lo ha confermato un genitore, che ha raccontato all’abate Gabriele il suo stupore nel vedere il figlio preferire le attività di “Anima L Bosco” allo smartphone.
“Abbiamo legato spiritualità e recupero ambientale, nell’ottica di permettere all’uomo di coltivare se stesso e il proprio rapporto con la natura”, aggiunge Gabriele. Conclude Monica: “Curiamo gli animali, curiamo le nostre ferite”.
Chi vuole mettersi in contatto con i volontari di “Anima L Bosco” può farlo telefonando al 333.8990717 o tramite la loro pagina Facebook.