Gioco d’azzardo, non riesce la spallata alla legge del 2016

“Sospesa” la proposta di legge regionale che si proponeva di riportare i videopoker nei bar. Il cerino ora passa alla Giunta

Sale-giochi-e-videopoker-il-gioco-d-azzardo-arriva-anche-a-Genola.jpg

La proposta di legge Leone (Lega) è stata “sospesa”. Nelle prossime settimane verrà presentato un disegno di legge della Giunta regionale. Si chiude così, con quello che ha tutta l’aria di un passo indietro della maggioranza di centro-destra, la battaglia sul gioco d’azzardo che ha infiammato nelle ultime settimane il Consiglio regionale. A Palazzo Lascaris, in diverse sedute, è infatti andato in scena il tentativo leghista di mettere mano alla legge regionale del 2016 che aveva introdotto il “distanziometro” di videopoker e slot machines dai luoghi sensibili (scuole, ospedali, chiese, banche...): una misura che secondo la Lega va fortemente limitata per “difendere i posti di lavoro” (quantificati dagli imprenditori in 2.500 unità), ma che ha diradato la presenza di questi apparecchi dai centri abitati riducendo - come testimoniano anche i dati dell’Ires - i volumi di affari del gioco in Piemonte (dal 2017 meno 572 milioni di euro e 458 milioni di euro di perdite per i giocatori).

Fortissime sono arrivate, in queste settimane, le proteste dall’associazionismo e dalla società civile (anche dai Vescovi), a tutela della parte debole (le famiglie mandate alla disperazione dal gioco d’azzardo compulsivo e patologico), a cui si sono unite quelle delle minoranze consiliari e che hanno alimentato distinguo anche nella maggioranza di centro-destra, tra i componenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Di qui la sospensione, che Alberto Preioni (capogruppo Lega) ha imputato ai 65 mila emendamenti presentati dalle minoranze, dando l’arrivederci a “tra poche settimane”.

Sta di fatto che il coinvolgimento diretto di tutta la Giunta regionale, compreso il presidente Cirio, rimasto alla finestra, scongiura per il momento la “spallata” della Lega e apre lo spazio a possibili ripensamenti “per approfondire e migliorare il testo” - come sostiene Paolo Ruzzola (Fi). Esulta di conseguenza la minoranza consiliare, che legge questo risultato come una vittoria. “Abbiamo respinto il secondo attacco del centrodestra che voleva abrogare una legge che funziona” dichiara il capogruppo Pd Raffaele Gallo, richiamandosi al primo tentativo andato in scena l’anno scorso. Per Sean Sacco (M5s) “la marcia indietro sulla proposta di legge è significativa anche delle spaccature all’interno della maggioranza”. “Si scrive sospensione - prosegue Marco Grimaldi (Luv) -, ma lo schianto da parte della Lega l’abbiamo sentito forte e chiaro in Aula”.

La maggioranza dovrà ora trovare un accordo per redigere un nuovo provvedimento. Gli assessori leghisti, in proposito, si sono dati il compito di presentarlo in Giunta, mostrando la volontà di non mollare l’iniziativa. La loro volontà, infatti, è quella di “riportare in aula, in breve tempo, un provvedimento a difesa del gioco legale, che terrà conto dei contributi emersi in questi giorni di dibattito”. 

Servizio su "la Fedeltà" di mercoledì 28 aprile