“Resteranno le parole”, suggestioni in podcast con due docenti Issr

La rubrica, andata in onda a dicembre su Radio Beckwith, è ospitata sul sito Riforma.it

Margaria Luca e Milano Maria Teresa
Luca Margaria e Maria Teresa Milano

“Un viaggio in ventidue puntate sulle lettere dell’alfabeto, tra Bibbia e filosofia, per giocare con le parole e scovarne l’etimologia, nuovi significati, legami insospettati, differenze e stimoli”. Così scrive Massimo Giuliani su Avvenire presentando pochi giorni fa la rubrica culturale in forma di podcast “Resteranno le parole: suggestioni semiserie sulla vita dalla A alla Z”. Ospitata sul sito del mondo evangelico Riforma.it (e andata in onda a dicembre su Radio Beckwith evangelica), è curata da due docenti dell’Istituto superiore di scienze religiose (Issr) di Fossano, l’ebraista fossanese Maria Teresa Milano e il filosofo saluzzese Luca Margaria. “In ebraico il termine ‘davar’ significa sia parola sia cosa, come a dire che le parole hanno una sostanza e dunque un peso. In effetti - spiega Maria Teresa Milano - le parole non sono mai una semplice successione di lettere e di suoni, ma contenitori di immagini e di significati. Si può giocare a scovarne l’etimologia, trovare differenze e legami a volte inconsueti con altri termini e in altre lingue, si può scoprire quali storie racchiudono e quante altre possono ancora raccontarne”.

“In un dialogo competente e accattivante - si legge nella presentazione di Riforma.it -, i due conduttori guidano gli ascoltatori alla scoperta dei significati racchiusi in parole di uso comune e dei loro risvolti spesso trascurati, con un riferimento costante al testo biblico e alla lingua ebraica, con l’obiettivo (spiegano ancora gli autori del programma) «di trovare un senso che forse non conoscevamo e avere cura delle parole che utilizziamo»”.

Dalla A di attesa e approdo, alla O di oracoli e ovvietà, alla V di vista e verità, passando per bacio, gusto, ironia, libertà, memoria, nudità e molte altre: un viaggio tra le lettere della nostra quotidianità e della nostra vita. “Se ascoltati insieme - osserva Giuliani -, le puntate si presentano come altrettanti dialoghi sulla vita, laici nel linguaggio ma ricchi di contenuti religiosi e di scambi culturali tra mondi di fede diverse (ebraismo, cattolicesimo e chiese evangeliche), capaci di includere musica e psicologia, letteratura e cinema, erudizione filologica e motti di spirito”. Per un format di questo genere i podcast sono il medium ideale: leggero, facilmente accessibile da smartphone, sicuramente adatto allo “spirito” del nostro tempo.