Nuovo Polo logistico per la “Gdo”: la prima pista portava all’ex Michelin

Il direttore generale della Lannutti Franco Ghiglione: “Registriamo, ad oggi, che la direzione intrapresa pare essere diversa”

Mongolfiera Su Fossano061 Consorzio Michelin
Il sito ex Michelin di via Torino, oggi di proprietà dell'azienda di trasporti e logistica Lannutti

Nessuno, pubblicamente, ha ancora detto quali merci ospiterà il polo logistico che potrebbe sorgere nell’area agricola tra via Villafalletto, via Ceresolia e la tangenziale, alle porte di Fossano. Né la Caredio Group (che ha presentato la domanda), né il sindaco Dario Tallone (che ne ha confermato l’esistenza in Consiglio comunale). Ma l’indiscrezione lanciata dal gruppo consiliare del Pd, nell’interrogazione da cui è scaturita la notizia, parlava di “polo logistico per lo stoccaggio di merci per conto del colosso della grande distribuzione Conad”. Sulla Conad non abbiamo conferma, ma che si tratterebbe di “Gdo”, ovvero di grande distribuzione, ce lo dice anche l’azienda Lannutti, che opera nel medesimo settore della logistica e da giugno scorso è proprietaria del sito ex Michelin, in via Torino. La conoscenza è diretta perché anche l’azienda Lannutti - come ci riferisce il direttore generale Franco Ghiglione - era impegnata, fino a non più tardi di un mese fa, nello stesso progetto.

“Con riferimento all’iniziativa per la realizzazione di un nuovo polo logistico a Fossano destinato ad accogliere le attività di un grande gruppo della Gdo - scrive - posso dire che, come gruppo Lannutti, abbiamo lavorato a questo progetto per alcuni mesi, interloquendo attivamente con l’Amministrazione comunale sull’ipotesi di realizzarlo proprio presso l’ex stabilimento Michelin di Cussanio. Registriamo, ad oggi, che la direzione intrapresa pare essere diversa”.

Dal gruppo Lannutti non arrivano altre dichiarazioni in merito. Ma da queste parole ricaviamo un elemento che dal dibattito consiliare non era emerso. Ovvero, che in ballo, nei mesi scorsi, c’è stata un’ipotesi alternativa, che faceva riferimento a un’area industriale dismessa all’interno della cinta urbana. Poi la pista si è raffreddata. Ed ora, unica “sul piatto”, c’è l’ipotesi Caredio rivolta, secondo quanto anticipato dal sindaco, a un’area agricola, ancorché con una passata destinazione produttiva: una soluzione che - se confermata - avrebbe ricadute molto diverse sulle prospettive di sviluppo della città.

Interpellata ad un anno di distanza sulla propria presenza a Fossano, Lannutti conferma in ogni caso l’interesse strategico verso il sito ex Michelin, visto come “investimento di lungo periodo”. La scommessa è su un territorio sempre più destinato ad assolvere un ruolo centrale in ambito logistico, “per la sua posizione baricentrica rispetto ai distretti industriali della provincia di Cuneo e, più in generale, del basso Piemonte”. La sfida - aggiunge Ghiglione - è di farlo “coniugando le ragioni dello sviluppo con quelle della sostenibilità”, ovvero “riducendo al minimo il consumo di nuovo suolo” e “cercando prioritariamente di recuperare e valorizzare l’esistente”, come è avvenuto, appunto, acquistando l’area di via Torino. Oppure l’ex sito Cobra a Mondovì.

Perché Fossano sia pronto a svolgere appieno il ruolo che la collocazione geografica gli ha dato, occorre tuttavia superare alcuni (grossi) problemi di viabilità. Il primo: rimettere in funzione la tangenziale. Il secondo: prevedere uno svincolo o una viabilità a scorrimento rapido che consenta di bypassare il nodo di via Circonvallazione-via Torino per i mezzi in transito da Cuneo-Mondovì verso Genola-Savigliano. Su questo fronte, Lannutti è allineato con l’Amministrazione comunale. E - come puntualizza Ghiglione - “i piani di miglioramento della viabilità, nell’ambito dei progetti candidati alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, vanno nella giusta direzione”. Nel frattempo, il sito ex Michelin resta in stand-by. Vuoto da un anno, ma non abbandonato (è oggetto di attività conservative). E con un domani ancora tutto da scrivere.

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