Ha preso il via la campagna mondiale “Vaccino per tutti”

Promossa da una rete internazionale di organizzazioni di diverse culture e religioni

Vaccini
(dal sito della Regione)

Alla vigilia del Global Health Summit (Vertice mondiale sulla salute) del G20, a presidenza italiana, ha preso il via il 20 maggio la campagna mondiale “A Vaccine for all – Vaccino per tutti”. L’iniziativa parte con il lancio di un’azione-simbolo a favore delle popolazioni native dell’Amazzonia del Pará (Brasile). “Un male globale può essere sconfitto solo con un bene comune globale: la vaccinazione contro il Covid-19 sia accessibile a tutti, dando priorità ai più vulnerabili e bisognosi del pianeta, indipendentemente dal loro reddito individuale e nazionale”, scrivono, in un comunicato, i promotori della campagna. Si tratta di una rete internazionale di organizzazioni di diverse culture e religioni, di cui, tra gli altri, fanno parte il Movimento dei Focolari, Economy of Francesco, Comunità di Sant’Egidio, Ucoii (l’Unione comunità islamiche d’Italia) e Retinopera (Italia).
“Urge la decisione della comunità internazionale”, scrivono i promotori che con il lancio della campagna chiedono la “sospensione dei brevetti per le case farmaceutiche o contratti con quantità e prezzi più generosi per i Paesi poveri o emergenti”. “La pandemia da Covid-19 – è questo il cuore della campagna – sta confermando una volta di più quanto i popoli della terra siano interconnessi e quanto ogni scelta locale abbia ricadute anche globali”. La campagna “A Vaccine for all” esorta quindi “i Governi a praticare l’internazionalismo dei vaccini, che è l’esatto opposto del nazionalismo chiuso che non potrà mai sconfiggere il virus”. L’obiettivo è che “ogni persona del pianeta abbia accesso ai vaccini in modo universale, equo, gratuito, veloce”. L’azione-simbolo partita il 20 maggio è una campagna sanitaria nella regione amazzonica del Pará (Brasile) con il progetto “Barco Hospital Papa Francisco” per le popolazioni dei “ribeirinhos” che non possono raggiungere i luoghi di cura e avere così diritto all’assistenza socio-sanitaria.

75% dei vaccini in 10 Paesi, Oms: “Ingiustizia scandalosa”
Sul tema dei vaccini per tutti è intervenuto lunedì scorso anche Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità: “La crisi dei vaccini è una ingiustizia scandalosa che sta perpetuando la pandemia”. Ghebreyesus ha chiesto (scrive ilSole24Ore) “una spinta massiccia per vaccinare almeno il 10 per cento della popolazione di ogni Paese entro settembre” e un'ulteriore spinta per arrivare al 30% entro fine anno. Oltre il 75% di tutti i vaccini, ha detto Ghebreyesus, è stato somministrato in soli 10 paesi mentre il numero di dosi reso disponibile alla struttura Covax “rimane ampiamente inadeguato”. Ad oggi Covax ha potuto inviare solo 70 milioni di dosi a 124 paesi, un numero sufficiente per meno dello 0,5% delle popolazioni complessive di questi paesi. “I paesi che vaccinano ora i gruppi a basso rischio - ha detto - lo fanno alle spese dei lavoratori del settore sanitario e dei gruppi ad alto rischio di altri paesi”.