Covid: contagi e malati a picco; il virus non è morto ma la strada è quella giusta

Negli ultimi 7 giorni in Piemonte le persone positive sono diminuite di quasi un terzo passando da 8.209 a 5.585

Report Covid 29 Maggio

Il bollettino odierno dei contagi conferma i segnali positivi di una netta riduzione dei nuovi casi in Piemonte (e in tutto il Paese): il virus non è morto, non siamo al “liberi tutti”, ma la strada è quella giusta. Tutti i numeri nell’ultima settimana sono in caduta libera: i ricoveri ospedalieri ordinari passano da 893 a 628 (-29,7%), quelli in terapia intensiva da 105 a 84 (-20%), gli isolamenti domiciliari crollano da 7.211 a 4.873 (-32,4%). Nel complesso, le persone positive diminuiscono di quasi un terzo passando da 8.209 a 5.585. L’incidenza (parametro fondamentale per stabilire il colore delle regioni e quindi le misure da applicare) in Piemonte è di 40 nuovi casi ogni 100 mila abitanti: di questo passo è possibile che il 14 giugno il Piemonte entri in zona bianca. E, soprattutto, con questi numeri è possibile una piena ripresa delle attività di tracciamento.
Negli ultimi sette giorni i decessi sono stati 46, sempre tanti, ma in netto calo rispetto a marzo-aprile e, soprattutto, agli ultimi mesi del 2020. Il totale è ora di 11.623 (1.442 in Granda).

Oggi sono solo 149 i nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, mentre una settimana fa erano 400. Ma su questo numero incide la riduzione dei test effettuati - oltre 25 mila sabato scorso, circa 18 mila oggi - e questa non è una buona notizia. “Fare pochi test non solo impedisce da tracciare correttamente il contagio sul territorio - fa notare Maria Teresa Island nel suo commento quotidiano su ilSole24Ore -, ma rende anche più difficile il sequenziamento del materiale virale: operazione possibile solo con i test molecolari e che permette l’individuazione delle varianti (vecchie e nuove) in circolazione”.

Vaccinazioni - Oggi sono state vaccinate in Piemonte 33.486 persone (12.299 come seconda dose), ma solo 2.000 sono state le dosi somministrate dai medici di famiglia. Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 2.474.278 dosi, di cui 869.847 come seconde: in percentuale significa, rispettivamente, il 57,4% e il 20,2% della popolazione piemontese.
Oggi, secondo giorno loro dedicato, le preadesioni per la fascia di età 30-39 anni inserite nel portale www.ilPiemontetivaccina.it salgono a 102.000, cioè poco più di un quinto dei trentenni piemontesi.

In conclusione - “Ora dobbiamo proseguire rapidamente con le vaccinazioni su tutta la popolazione - sottolinea Island -, e al tempo stesso mantenere le misure di protezione personale: per non farci sorprendere da una nuova fase espansiva in autunno (il Sars-CoV-2 sembra avere caratteristiche stagionali) e per non aumentare il rischio di nuove varianti (che si generano con frequenza maggiore quando la circolazione del virus è elevata)”.