La fine del coprifuoco ci restituirà le stelle

Più ore di buio per osservare il firmamento: il solstizio d'estate e il "ritorno" della Via lattea protagonisti di giugno

Foto di Jeremy Bishop dal sito Unsplash.com
Foto di Jeremy Bishop dal sito Unsplash.com

L’abolizione del coprifuoco, una delle misure con cui si è cercato di contrastare la diffusione del coronavirus, ci restituirà le stelle. Per il Piemonte questa disposizione potrà scomparire già il 14 giugno, quando la regione entrerà (probabilmente) in "zona bianca". Intanto l’obbligo di essere a casa entro le 23 (come succede ora) o entro le 24 (dal 7 giugno) non solo ha sottratto buona parte della notte all’osservazione del firmamento, ma ha fortemente limitato anche la possibilità di raggiungere – appunto per l’osservazione – luoghi di montagna elevati e bui: in questo caso, infatti, perché sia rispetto il limite per il rientro a domicilio fissato dal Governo bisogna conteggiare anche il tempo del viaggio in auto per il ritorno.

Che cosa è pronta a mostrarci la volta stellata? “La Fedeltà” ne parla con Enrico Collo, geologo della Valle Maira che organizza serate di astronomia non solo alla scoperta del firmamento, ma anche raccontando come le costellazioni si legano alle festività, ai miti e al calendario. “Ormai mancano poche settimane: con la fine del coprifuoco torneremo a riveder le stelle e molti gruppi di astrofili non vedono l’ora di riproporre eventi per il pubblico. Ce ne saranno sicuramente moltissimi, proprio a partire dalla notte del Solstizio d’estate, la più breve dell’anno, quando il Sole raggiunge la posizione più alta nel cielo – spiega Collo –. Seguirà la notte magica di San Giovanni, ossia la «porta di Janus» che dà anche il nome al mese di giugno, legata nella tradizione alla raccolta delle erbe mediche e alle streghe: come il Sole, anche la testa decapitata del Battista inizierà a cadere verso il basso e le giornate torneranno ad accorciarsi. L’invito, con l’arrivo dell’estate, sarà di godersi il «ritorno» della Via Lattea, che sarà ben visibile durante tutta la notte. Sarà inoltre interessante scoprire che cosa sarà successo a Saturno e Giove, dopo che lo scorso 21 dicembre, giorno del Solstizio d’inverno, c’è stata la loro «Grande congiunzione» nelle stelle del Capricorno, il potente dio della Natura che per noi oggi è diventato il Pan-demonio: l’incontro celeste fra i due grandi pianeti era un evento funesto per gli antichi, segno di un grande cambiamento. Secondo voi cosa che ci ricorderemo di questo 2020 nei libri di storia? Ovviamente l’astrologia non ha alcun fondamento scientifico; ma le suggestioni e le coincidenze che ci regala sono affascinanti e sicuramente un ottimo modo per misurare lo scorrere del tempo nel perpetuo moto del Sole, della Luna e dei pianeti lungo i segni dello Zodiaco, il Cerchio degli animali, la Via sacra delle sette grandi divinità celesti che danno tuttora il nome ai giorni della settimana. D’altronde, anche per i cinesi il 2020 era l’anno del Topo, simbolo del rinnovamento del cosmo: nessuno può negare che il mondo sia cambiato radicalmente”.

Per chi vuole conoscere meglio il cielo con le sue costellazioni e i pianeti, affidarsi a esperti come Collo, che si può contattare attraverso il sito web www.naturaoccitana.it, è indubbiamente la scelta migliore. Ma ci si può servire anche delle “vecchie” carte astronomiche o delle app che, puntato il cellulare verso il firmamento, ci aiutano a dare un nome a ogni punto luminoso.