“Belli e numerosi”, come li ha definiti il sindaco Giuseppe Chiavassa, 51 centallesi della leva 2003 – alcuni già 18enni, altri con la maggiore età ancora da raggiungere - si sono presentati puntuali all’appuntamento al Pala Crf, questa mattina, mercoledì 2 giugno, per ricevere una copia della Costituzione italiana, una pergamena e un drappo tricolore nel giorno del 75° anniversario della Festa della Repubblica. Sono stati accolti dalla Giunta comunale al gran completo - il sindaco, il suo vice Antonio Panero, gli assessori Erica Barbero, Maura Migliore, Guido Mattalia - dal consigliere di maggioranza Marco Dellarossa, da quelli di minoranza Marcella Olivero e Livio Ariaudo e dal parroco don Andrea Ciartano. “I 18 anni sono il raggiungimento di un sogno - ha affermato il sindaco in un discorso da coach, motivazionale, nel quale ha unito battute scherzose e insegnamenti di vita -. Potete guidare la macchina, potere votare, potete dire ai vostri genitori che ora fate della vostra vita ciò che volete. Ma dovete anche essere responsabili, perché siete adulti”.
Chiavassa ha proseguito il suo intervento invitandoli innanzitutto ad avere entusiasmo per la vita. Ha portato ad esempio i tre giovani inventori di Satispay, che hanno cominciato da Centallo e da Cuneo e ora hanno scalato il mondo. E ha ricordato loro che partendo da Centallo – ma anche restando a Centallo - ci si può realizzare. Lo si può fare svolgendo meglio il lavoro che si è scelto, che sia il contadino, l’artigiano, il medico o il professionista o la casalinga. Perché non esiste una regola unica per vivere bene la propria vita. Alle ragazze ha detto di non rinunciare a nulla: alla carriera, ma anche alla famiglia, alla maternità, che è un dono. A tutti ha detto di amarsi, di volersi bene (“la sera, se non sapete cosa fare, innamoratevi”). E di ascoltare e rispettare le regole e le persone, i “vecchi” innanzitutto, “perché tutti hanno qualcosa da darvi”.
Il rispetto delle regole è stato al centro anche dell’intervento di Antonio Panero, che si è soffermato sulla Costituzione, base del nostro vivere civile. In apertura, don Andrea Ciartano aveva a sua volta esortato i giovani a “prendere in mano la vostra vita e farne qualcosa di grande, a non sprecarla pensando soltanto a voi stessi”. “Centallo - ha concluso - è una piccola comunità che ci dà la possibilità di non disperderci e di mantenere saldi i legami nel tempo. È una ricchezza che possiamo sfruttare e salvaguardare”.