Incidente sul lavoro: due vittime a Cossano Belbo

Sono precipitati all'interno di una cisterna mentre la pulivano, in un'azienda dove si produce vino: erano dipendenti esperti

Incidente mortale sul lavoro, nell'azienda vinicola Fratelli Martini in località San Bovo a Cossano Belbo. E' successo nel pomeriggio di venerdì 4 giugno. Due dipendenti - classe 1963 e 1975 - sono morti dopo essere caduti all'interno di una cisterna del vino, in quel momento vuota.

Secondo una prima ricostruzione, le vittime stavano effettuando la pulizia della cisterna, una struttura alta una decina di metri, quando è avvenuta la tragedia. Durante l'operazione, i due sarebbero rimasti privi di ossigeno: a causa di ciò, avrebbero perso i sensi e sono caduti.

I vigili del fuoco, muniti di autorespiratori, sono entrati nella cisterna, sfruttando la porta di ispezione della struttura, collocata su un lato a circa due metri da terra; hanno quindi recuperato i due lavoratori e intrapreso le manovre di rianimazione, nell'attesa dei sanitari giunti a bordo di elicottero. E' stato inutile. Sono intervenuti anche i carabinieri e lo Spresal che si occupa di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Le due vittime erano lavoratori esperti. L'azienda Fratelli Martini è una realtà piuttosto nota nel mondo del vino.

Morti bianche in Granda
In Granda sono purtroppo numerose le morti bianche, e molte legate a strutture simili a quella in cui è avvenuto l'incidente di Cossano Belbo. Lo scorso aprile, Fossano ha detto addio a un agricoltore da tempo in coma per un trauma cranico facciale che aveva subito mentre lavorava vicino a un silos, mentre al settembre del 2020 risale la tragedia dei due giovani fratelli caduti a loro volta in un silos a Cavallermaggiore.
Su "questo ennesimo episodio che coinvolge tragicamente il mondo del lavoro" hanno diffuso una nota Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Cuneo: "Quotidianamente - scrivono - i rappresentanti sindacali per la sicurezza svolgono il loro compito all’interno delle aziende: lo fanno a volte con grandi difficoltà, ma con impegno e volontà limitano un problema enorme che necessariamente deve trovare una soluzione. Questo succede laddove il sindacato è presente; ma dove non c’è, il tema della salute e sicurezza passa sistematicamente in secondo o terzo piano. Oggi tutti i livelli istituzionali sono chiamati a rispondere di quanto sta accadendo, è inaccettabile che una persona esca di casa per andare a lavorare senza avere la certezza di tornare dalla propria famiglia.  In tutti i luoghi di lavoro devono essere applicate e rispettate le misure normative e contrattuali previste: altrimenti non si può più parlare di 'incidenti sul lavoro', ma di una strage consapevole che ha dei responsabili. Non possono più bastare le dichiarazioni di buone intenzioni e gli appelli: chi è demandato ad intervenire, deve farlo!".